La mostra è stata ideata e realizzata da un gruppo di studenti della Facoltà di Lettere - Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali di Trento, per presentare le opere degli abitanti indigeni d'Australia dagli anni '60 del secolo scorso ad oggi.
Nel percorso della mostra troverete una certa diversità tematica e stilistica. Non si tratta di arte primitiva, ma di un linguaggio pittorico fortemente elaborato e complesso. Le opere raccolte rappresentano quaranta artisti, provenienti da dieci regioni, ciascuno con le proprie caratteristiche. E' un'occasione unica per scoprire un mondo lontano ma sempre più vicino, ricco di fascino e di sorprendente modernità.

La serata d'inaugurazione prevede l'intervento del Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Prof. Roberto Toniatti; l'antropologo Nicola Pagano che ha vissuto a lungo con un gruppo di aborigeni; il musicista di didgeridoo Papi Moreno presenterà il suo libro "Didjeridu". Verranno eseguite musiche dal vivo e si potranno degustare vini australiani.
Ci auguriamo che questo programma avvicini il visitatore a una cultura e ad un movimento artistico per lo più sconosciuto in Italia.

Cordiali Saluti
Il curatore
Petrit Abazi
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L'Università degli studi di Trento, con il sostegno dell’Assessorato alle politiche giovanili, del Comune di Trento, dell'Associazione “Universi Danza” e del MART di Rovereto, propongono una mostra d'Arte aborigena contemporanea con opere provenienti dall’Australia.

L’INAUGURAZIONE
10 ottobre 2007 alle 17:30
All'inaugurazione parteciperanno il Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Prof. Roberto Toniatti, l'antropologo Nicola Pagano, e Petrit Abazi, il curatore della mostra. Papi Moreno, musicista milanese, aprirà la serata suonando il didgeridoo, tradizionale strumento aborigeno, accompagnato dai ballerini dell'associazione Universi Danza. La mostra e curata dagli studenti di Scienze dei Beni Culturali : Petrit Abazi, Alessandra Benacchio, Gloria Filippi, Daniela Trentin, Barbara Tugnolo e Nicola Zanotti.

DOVE
Presso il foyer della Facoltà di Giurisprudenza in Via Rosmini a Trento.
L'edificio, progettato da Mario Botta con la collaborazione dell’arch. Emilio Pizzi, sarà usato per la prima volta come spazio espositivo e creerà un ambiente omogeneo con le opere.

IL SIGNIFICATO
La mostra cercherà di avvicinare i cittadini trentini non solo all’arte Australiana in quanto tale, ma anche alla religione, alla mitologia, alle usanze, alla storia e alle vicende dell'occupazione europea del territorio Australiano, recuperate a partire dagli anni ’70 da un movimento che ha garantito la sopravvivenza dei racconti tradizionali della civiltà aborigena.

LE OPERE
Saranno circa cinquanta le opere esposte su supporti quali tela, lino, carta e corteccia. Gli artisti scelti sono tra i più conosciuti d'Australia, molti dei quali inseriti nella corrente delle Avanguardie. Per rappresentare degnamente la nuova generazione di pittori abbiamo poi aggiunto alcuni giovani pittori per rendere ancora più stretto il legame con la contemporaneità dell’evento. Le opere sono state scelte in modo da “coprire” le oltre dieci regioni d'Australia, realtà molto diverse tra di loro come dimostrano le varie forme d’arte presenti.