In mostra una serie di carte su cui si ritagliano, nello spazio neutro del
supporto, frammenti di corpi femminili, silhouettes senza testa affiancate a
elementi del naturale o teste maschili, sanguigne nel colore e nella deformità
dei tratti, che escono con forza squarciando il bianco della carta, sofferenti
e, come le definisce l’artista, “colpevoli di colpevolezza”.
Ironicamente anatomia francese, perché la “ghigliottina “ ha separato i corpi
dalla teste e le teste dai corpi: più sereni quelli femminili, legati alla
natura e dotati di forze creative vitali, contrite e in cerca di una
definizione invece le teste maschili.
“Lo sviluppo dell’immagine si focalizza nella tensione tra uomo e natura.
Smembrato dallo sguardo critico, l’uomo viene attaccato con doppia ironia: si
annulla la corporeità tramutandola in fumo; e si colpevolizza la ragione
fossilizzandola.
La natura, al contrario, perde la sua precarietà e diventa presente eterno,
continuo risveglio.
Le due realtà si contrappongono ma non cessano di dialogare, anzi continuano a
generarsi vicendevolmente diventando l’una riscatto per l’altra” [Fran
Bobadilla].


Fran Bobadilla Nasce a Lugo (Spagna) il 29 Agosto 1975.
Nell‘85 inizia i suoi studi di pittura nello studio del pittore Juan Prada.
Si trasferisce a Madrid nel ’96 e si iscrive a Belle Arti nell’Università
Complutense di Madrid (UCM). Durante gli studi lavora come assistente nello
studio del pittore Cesar Galicia, poi nello studio di incisione di Carlos Perez
e con il fotografo brasiliano Toni Reis.
Tra il 2001 e il 2002 è direttore artistico della rivista bilingue (spagnolo-
inglese) ‘Tierra Incognita’ (Letteratura, Arte e Saggistica). Nel 2002 vince
una Borsa di Studi nell’Accademia di Roma.
Espone a Roma, Firenze, Madrid e Varsavia in mostre personali e collettive.
Dal 2004 lavora continuativamente con la Galleria MARINA-MIRANDA con sede a
Madrid e Oporto. Nel corso del 2005 ha esposto in due personali, a Bologna alla
Galleria 18 e a Verona presso la Galleria Testoni.