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Francesca Alfano Miglietti / Lea Vergine – Del corpo
In esclusiva per il PAC Lea Vergine, la più famosa voce della Body Art degli anni ’70, e Francesca Alfano Miglietti, teorico delle mutazioni e delle nuove anatomie degli anni ’90, dialogano con il pubblico in un incontro irripetibile che è già evento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 19 novembre alle ore 18.30 il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano sarà teatro di un eccezionale incontro tra Lea Vergine, critica e storica dell’arte contemporanea pioniera della Body Art, e la teorica e curatrice Francesca Alfano Miglietti (FAM) in occasione della mostra FRANKO B. I STILL LOVE. A moderare l’incontro, cui sarà presente anche l’artista Franko B, ci sarà l’Assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory.
Le due più autorevoli voci sul rapporto tra arte e corpo nel contemporaneo incontreranno il pubblico in un appassionante dibattito partendo dal lavoro dell’artista Franko B, che ha utilizzato prima di ogni altra cosa il proprio corpo come oggetto del desiderio o come una tela, senza difese, tagliato, bucato, steso o ripiegato dalla sofferenza, violato, umiliato o a sua volta minaccioso, denudato o coperto.
Il tema è ancora più radicato e centrale in una società di inizio millennio che quotidianamente registra vere e proprie mutazioni, 'incarnate' nel corpo e nella mutata immagine del sé, che ci parla di protesi, di vita e morte artificiale, di tecnologia applicata all’organismo. In questo contesto, cosa significa parlare di Body Art/Azioni/Happening? Cosa hanno in comune le performance con i tatuaggi, Marina Abramović con Franko B, il dolore con i tabù della sessualità?
Pratiche d'amore, lotta, rituali, incisioni, penetrazioni, azioni: dagli anni ‘60 in poi il corpo nell’arte contemporanea si mostra, si fa visibile, diviene soggetto attivo dell'arte, si sottrae alla sua rappresentazione e afferma se stesso. Ma che cosa è cambiato nel percorso dall’ Azionismo Viennese alle violente affermazioni del corpo della Body Art? Come si è giunti dai primi esperimenti di travestitismo di Duchamp alle profonde ferite sul corpo nudo di Franko B?
A spiegarlo saranno Lea Vergine, che nel 1974 sconvolse il salotto buono dell’arte contemporanea con il saggio “Il corpo come linguaggio”, manifesto storico-critico che ne fece la Signora dell’allora scandalosa Body Art, insieme a Francesca Alfano Miglietti, docente, teorico e autrice del manifesto “Identità Mutanti”(1997) e del coraggioso “Nessun tempo, Nessun Corpo” (2002).
"Alla base della Body Art- sostiene Lea Vergine - c'è la necessità inappagata di un amore che si estende illimitatamente nel tempo, il bisogno di essere amati comunque, per quello che si è e per quello che si vorrebbe essere, con diritti illimitati: quel che si chiama Amore Primario"
Le azioni spettacolari con cui Franko B incontra il pubblico usando il proprio corpo come strumento, supporto e ipertesto, realizzate alla Tate Modern, all’ICA, alla South London Gallery e in altri importanti luoghi dedicati all’arte contemporanea, sono sicuramente un estremo atto d’amore donato al proprio pubblico.
“Nelle azioni di Franko B c’è una costante dualità tra interiore ed esteriore, tra il corpo pensante e il corpo esibito, tra piacere e dolore- spiega la curatrice Francesca Alfano Miglietti - Alcuni lavori sembrano indicare il potere della mente e delle emozioni sul corpo, così il corpo diventa sinonimo di memoria, ma anche audacia, ironia, disperazione, indagine e il linguaggio che si utilizza è tutt’altro che velato.”
In occasione dell’incontro il PAC resterà aperto fino alle 22.30 con ingresso super ridotto a 3,00 euro per tutti i partecipanti.
La mostra è promossa dall’Assessorato Cultura del Comune di Milano e prodotta dal PAC e da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.
Le due più autorevoli voci sul rapporto tra arte e corpo nel contemporaneo incontreranno il pubblico in un appassionante dibattito partendo dal lavoro dell’artista Franko B, che ha utilizzato prima di ogni altra cosa il proprio corpo come oggetto del desiderio o come una tela, senza difese, tagliato, bucato, steso o ripiegato dalla sofferenza, violato, umiliato o a sua volta minaccioso, denudato o coperto.
Il tema è ancora più radicato e centrale in una società di inizio millennio che quotidianamente registra vere e proprie mutazioni, 'incarnate' nel corpo e nella mutata immagine del sé, che ci parla di protesi, di vita e morte artificiale, di tecnologia applicata all’organismo. In questo contesto, cosa significa parlare di Body Art/Azioni/Happening? Cosa hanno in comune le performance con i tatuaggi, Marina Abramović con Franko B, il dolore con i tabù della sessualità?
Pratiche d'amore, lotta, rituali, incisioni, penetrazioni, azioni: dagli anni ‘60 in poi il corpo nell’arte contemporanea si mostra, si fa visibile, diviene soggetto attivo dell'arte, si sottrae alla sua rappresentazione e afferma se stesso. Ma che cosa è cambiato nel percorso dall’ Azionismo Viennese alle violente affermazioni del corpo della Body Art? Come si è giunti dai primi esperimenti di travestitismo di Duchamp alle profonde ferite sul corpo nudo di Franko B?
A spiegarlo saranno Lea Vergine, che nel 1974 sconvolse il salotto buono dell’arte contemporanea con il saggio “Il corpo come linguaggio”, manifesto storico-critico che ne fece la Signora dell’allora scandalosa Body Art, insieme a Francesca Alfano Miglietti, docente, teorico e autrice del manifesto “Identità Mutanti”(1997) e del coraggioso “Nessun tempo, Nessun Corpo” (2002).
"Alla base della Body Art- sostiene Lea Vergine - c'è la necessità inappagata di un amore che si estende illimitatamente nel tempo, il bisogno di essere amati comunque, per quello che si è e per quello che si vorrebbe essere, con diritti illimitati: quel che si chiama Amore Primario"
Le azioni spettacolari con cui Franko B incontra il pubblico usando il proprio corpo come strumento, supporto e ipertesto, realizzate alla Tate Modern, all’ICA, alla South London Gallery e in altri importanti luoghi dedicati all’arte contemporanea, sono sicuramente un estremo atto d’amore donato al proprio pubblico.
“Nelle azioni di Franko B c’è una costante dualità tra interiore ed esteriore, tra il corpo pensante e il corpo esibito, tra piacere e dolore- spiega la curatrice Francesca Alfano Miglietti - Alcuni lavori sembrano indicare il potere della mente e delle emozioni sul corpo, così il corpo diventa sinonimo di memoria, ma anche audacia, ironia, disperazione, indagine e il linguaggio che si utilizza è tutt’altro che velato.”
In occasione dell’incontro il PAC resterà aperto fino alle 22.30 con ingresso super ridotto a 3,00 euro per tutti i partecipanti.
La mostra è promossa dall’Assessorato Cultura del Comune di Milano e prodotta dal PAC e da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.
19
novembre 2010
Francesca Alfano Miglietti / Lea Vergine – Del corpo
19 novembre 2010
incontro - conferenza
serata - evento
serata - evento
Location
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Biglietti
Apertura straordinaria della mostra fino alle 22.30, biglietto d’ingresso ridotto € 3,00.
Ingresso libero per chi ha già visitato la mostra ed è in possesso del biglietto.
Vernissage
19 Novembre 2010, ore 18.30
Ufficio stampa
24 ORE CULTURA - GRUPPO 24 ORE
Autore
Curatore