"Il supporto pittorico concede il proprio spazio bidimensionale all'oggeto più o meno di uso comune che novello cavalier servente viene investito della responsabilità intima della riflessione. Asservito all'arte assume una valenza altra e concettualmente alta che lo lega al nuovo stato non tradendo le origini. Un nobile panneggio viene dipinto con dettagliata ma non ossessiva mimesi del reale, alcune bottiglie sparse fanno intuire un calore di vita trascorso che lascia spazio al pensiero che dilaga, un vaso che riluce apre una finestra su uno spaccato quotidiano. Fondamentale in ciò è la realtà spazio-temporale interna alla composizione pittorica. Il tempo della tela può essere quello di ieri, di oggi e di domani. Non ci sono pesi che zavorrano la realtà dipinta da Francesca Lancetti. E' un mondo libero dalle catene di quel flusso senza argini che scandisce imparzialmente gli attimi, ma non per questo può essere considerato leggero.La lieve inconsistenza del disimpegno creativo è estranea alla poetica pittorica dell'artista romana. Così come è assente un qualsiasi minimo accenno alla polemica o al concetto gravoso fine a se stesso". Carlo Ercoli