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Francesca Vitale – Aisthesis
Possiamo, per esempio, rispondere con il cuore, ridestare il cuore. Nel mondo antico, l’organo della percezione era il cuore, il quale, attraverso i sensi, era direttamente collegato con le cose.
Comunicato stampa
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*Possiamo, per esempio, rispondere con il cuore, ridestare il cuore. Nel mondo antico, l’organo della percezione era il cuore, il quale, attraverso i sensi, era direttamente collegato con le cose. La parola per indicare la percezione o sensazione in greco era aisthesis, la cui radice rimanda a un inspirare, a un accogliere il mondo all’interno, quel trattenere il fiato - Aha! Uh! - per la meraviglia, lo shock, lo stupore, una risposta estetica all’immagine (eidolon) che ci si presenta. Nella fisiologia degli antichi greci e nella psicologia biblica, il cuore era l’organo della sensazione, ed era anche il locus dell’immaginazione. Nel cuore e intorno al cuore era localizzato il senso comune (sensus communis), la cui funzione era l’apprensione delle immagini. Anche per Marsilio Ficino, lo spirito del cuore riceveva e trasmetteva le impressioni dei sensi. La funzione del cuore, dunque, era estetica.
……………..
Per tornare al nostro cuore: forse un fattore concomitante decisivo degli odierni disturbi cardiaci e circolatori sono appunto questi suoi primi fremiti mentre entra nel campo della coscienza. Spesso, nuove epoche di consapevolezza psicologica sono state annunciate da sintomi misteriosi: l’isteria e Freud, la schizofrenia e Jung… Se viviamo in un mondo dall’anima malata, allora anche l’organo che quotidianamente, per primo e in modo diretto, attraverso l’aisthesis, incontra questa anima malata sarà sofferente., come sofferenti saranno le vie circolatorie che trasmettono al cuore le percezioni. Occorre che la psicoterapia dia riconoscimento alle sofferenze del cuore, al suo disagio nel mondo delle cose, confermi che le cose sono sbagliate, prive di un cosmo capace di dar loro senso; allora grazie al riconoscimento che, sì, siamo malati nel cuore perché siamo malati nelle cose, la psicoterapia libererà le nostre reazioni da questo torpore an-estetizzato, libererà le cose stesse dalla loro rimozione nella bruttezza, e potrà nuovamente muovere, come sempre dovrebbe fare, nella direzione indicata dai sintomi, che oggi è quella verso il riconoscimento che il mondo è animato.
James Hillman
Musica di Luca Conti
e
In luoghi non lontani
: [ri]scritture della città, e della distanza* :
lettura di poesie di
Marco Giovenale, Massimo Sannelli, Sara Ventroni
Alcune scritture poetiche contemporanee sondano il vuoto di senso che si insedia nella (e raggia dalla) pienezza delle città-mercato occidentali. Le voci di Giovenale, Sannelli, Ventroni qui si misurano e dialogano con quella "immaginazione del disagio" (dell'occidente) che Francesca Vitale ha espresso attraverso le installazioni di Aisthesis. Il mezzo è l'a-capo, la spezzatura: le distanze che il testo inventa - e la voce codifica - fabbricando così strumenti che tentano di conoscere la topografia delirante e imprecisa del corpo sociale (la città: ma anche lo spazio svuotato da qualsiasi città).
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Per tornare al nostro cuore: forse un fattore concomitante decisivo degli odierni disturbi cardiaci e circolatori sono appunto questi suoi primi fremiti mentre entra nel campo della coscienza. Spesso, nuove epoche di consapevolezza psicologica sono state annunciate da sintomi misteriosi: l’isteria e Freud, la schizofrenia e Jung… Se viviamo in un mondo dall’anima malata, allora anche l’organo che quotidianamente, per primo e in modo diretto, attraverso l’aisthesis, incontra questa anima malata sarà sofferente., come sofferenti saranno le vie circolatorie che trasmettono al cuore le percezioni. Occorre che la psicoterapia dia riconoscimento alle sofferenze del cuore, al suo disagio nel mondo delle cose, confermi che le cose sono sbagliate, prive di un cosmo capace di dar loro senso; allora grazie al riconoscimento che, sì, siamo malati nel cuore perché siamo malati nelle cose, la psicoterapia libererà le nostre reazioni da questo torpore an-estetizzato, libererà le cose stesse dalla loro rimozione nella bruttezza, e potrà nuovamente muovere, come sempre dovrebbe fare, nella direzione indicata dai sintomi, che oggi è quella verso il riconoscimento che il mondo è animato.
James Hillman
Musica di Luca Conti
e
In luoghi non lontani
: [ri]scritture della città, e della distanza* :
lettura di poesie di
Marco Giovenale, Massimo Sannelli, Sara Ventroni
Alcune scritture poetiche contemporanee sondano il vuoto di senso che si insedia nella (e raggia dalla) pienezza delle città-mercato occidentali. Le voci di Giovenale, Sannelli, Ventroni qui si misurano e dialogano con quella "immaginazione del disagio" (dell'occidente) che Francesca Vitale ha espresso attraverso le installazioni di Aisthesis. Il mezzo è l'a-capo, la spezzatura: le distanze che il testo inventa - e la voce codifica - fabbricando così strumenti che tentano di conoscere la topografia delirante e imprecisa del corpo sociale (la città: ma anche lo spazio svuotato da qualsiasi città).
08
giugno 2004
Francesca Vitale – Aisthesis
Dall'otto al 14 giugno 2004
arte contemporanea
Location
TEATRO VASCELLO
Roma, Via Giacinto Carini, 78, (Roma)
Roma, Via Giacinto Carini, 78, (Roma)
Vernissage
8 Giugno 2004, dalle 20:30 in poi
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