Per questo lavoro Francesco è tornato in Irlanda dove ha seguito tenacemente le orme degli Irish Travellers riuscendo a farsi accogliere dalla comunità, a coglierne gli aspetti più intimi, e quindi a svelare un’umanità che, spesso, gli stessi irlandesi stentano a riconoscere.

La scelta di rappresentare la sfera religiosa degli Irish Travellers è nata dall’esigenza di fornire un punto di vista nuovo ed alternativo a quell’immaginario di nomadi che vivono in accampamenti degradati e di bambini che giocano tra i liquami, e per questo Francesco ha coraggiosamente spostato l’obiettivo della sua macchina fotografica verso un contesto visivo legato alla spiritualità, al culto dei morti, alla incrollabile e sentita fede cattolica.

God Bless Ya mostra i Travellers con abiti distinti mentre sono in chiesa, in pellegrinaggio o durante le cerimonie. Al tempo stesso preserva quelle sfumature tipiche della quotidianità dei nomadi come dimostra la vitalità incontenibile dei bambini che saltano sulle panche della chiesa o lo sfarzo delle lapidi nei cimiteri.

Con una vena non celata di irriverenza, Francesco ha realizzato un foto documentario su una delle più ferventi comunità cattoliche che molto ci ricorda di quel modo di vivere la fede dei nostri nonni.

Il British Journal of Photography ha definito God Bless Ya come uno dei migliori lavori realizzati dagli studenti di fotografia delle università britanniche nel 2008.