Ciò che più colpisce di Francesco Buonomo, la sua cifra artistica intendo dire, è la capacità di stupire con inquadrature originali: un misto di arte e tecnica che crea effetti quasi illusori, grazie ad atmosfere e toni suggestivi e conferma che non c’è confine alle forme ed ai colori che possono essere rappresentate dall’arte fotografica. Con i suoi scatti Buonomo movimenta i contorni e sfuma i colori, combinando virtuosismo tecnico ed espressività,fino ad ottenere immagini imprevedibili nelle quali si fatica a distinguere tra luoghi reali e luoghi dell’immaginario. La sua forza espressiva sta infatti nel saper creare immagini a priva vista quasi irrealistiche ed a proporne nuove interpretazioni: lo slittamento delle visioni e le dilatazioni cromatiche, che caratterizzano le sue opere, sembrano costruire nuove identità visive della realtà e rivelano l'intenzione di andare oltre la mera riproduzione delle “cose” fotografate. Buonomo cattura momenti impensabili e richiama il senso poetico che è degli spazi senza tempo, stimolando il bisogno ed il piacere, che abitano ciascuno di noi, di andare oltre la semplicità ed i confini apparenti della realtà. Una realtà, quasi inafferrabile, che il suo obiettivo riesce a carpire e della quale dà una personale rappresentazione, trasmettendo all’osservatore ad un tempo serenità e mistero, attraverso toni insoliti che rendono inquietanti gli sfondi; la scena ed i colori sono quelli della natura ma Buonomo consegna l'immagine ad uno stato di eternità irreale in cui contamina il rigore della osservazione con la sua rappresentazione e, proprio per questo,paradossalmente, ne recupera il senso più profondo. Nella personale ospitata dal Garden Grove, sono esposte 14 immagini molto suggestive, nelle quali, tra giochi di luce ed artefizi cromatici, Buonomo ricerca e propone visioni originali di soggetti cui solitamente si guarda con abitudinaria indifferenza: albe spettacolari, struggenti tramonti e cieli tempestosi; fontane che tremolano illuminate da luci fantastiche ed una luna guizzante che appena si indovina; magici scorci di Roma con Piazza S. Pietro o di Borgo Pio e fotografie di particolare intensità come quella del ciclista a piedi o del deltaplano in volo sui monti del Matese. Un percorso emozionante, quasi un’intermittenza tra memoria e sogno, lungo il quale ci accompagna la creatività di Francesco Buonomo, che si insinua nella realtà fotografata, discoprendo, oltre la apparente immutabilità fisica, un orizzonte di “ infiniti spazi” di senso. Michele Petrucci


Biografia di Francesco Buonomo

Francesco Buonomo (Piedimonte Matese 1987)
Fotografo dal 2002 alla Maratona di Roma 2007 -2008, Ferrara Busker Festival, mostra “Borgo Pio in foto” per Borgo con gusto, Matese Blues Festival.
Regista per il documentario edito dalla Radio Vaticana “Il medioevo sacro sul Matese”
Pubblicazione di varie foto sulla testata edita dall’ università Lumsa – Roma “Penna e Mouse”