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Francesco Chiot – American Diary
American Diary è un percorso interiore e simbolico che cattura un momento preciso della vita: rimettersi in gioco completamente e partire. Il viaggio rappresenta un momento preciso, il momento di tumulto interiore del passaggio tra la confort zone e un futuro che non conosciamo.
Comunicato stampa
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AMERICAN DIARY
FRANCESCO CHIOT solo show happening
a cura di Elisa Biagi
Installazione site-specific // Via del TORO 4
Visitabile unicamente il 10 settembre 2017 dalle 17 - 21
Location Privata entrata libera
American Diary è un percorso innanzi tutto interiore e fortemente simbolico che cattura un momento preciso della vita: il momento del rimettersi in gioco completamente e partire per fare invece di parlare.
Fare è partire, non è scappare o andare lontano. Il viaggio dunque è solo il simbolo migliore per rappresentare un momento preciso, il momento di tumulto interiore del passaggio tra la confort zone e un futuro che non conosciamo. Un periodo fatto di euforia e dolori, di fallimenti e vittorie, di resistenza, difficile e logorante. Fare è lasciare casa, la propria città, gli affetti, il lavoro sicuro ma anche l'ossessivo ricercare i materiali per ricostruire in una nuova prospettiva tutte le cose lasciate, un affannosa e logorante ricerca per restare in equilibrio, e ricostruire - o meglio continuare - una vita.
I sogni non si inseguono, perché i sogni siamo noi, e per permettere a noi stessi di diventare ciò che vogliamo, la strada si deve materialmente costruire. Perché non c’è davvero una meta, ma solo una strada lungo il quale fare propri tutti gli strumenti necessari a procedere passo dopo passo.
L’intervento artistico di Francesco Chiot, è un percorso simbolico, un viaggio per immagini attraverso suggestioni che catturano i momenti di confronto con i nuovi orizzonti, la malinconia, l’entusiasmo, la tristezza, le vittorie, la solitudine, la famiglia, l’amore.
L’autore vive nel tumulto della grande mela, assorbito dai ritmi frenetici e incalzanti che pretende la nuova vita, e il confronto con il suo viaggio interiore avviene nelle pause spesso rubate alle scadenze da rispettare ad ogni costo. I linguaggi espressivi si accavallano, ammiccano al passato e cercano incessantemente una espressione presente.
Infrarossi, colori, bianchi e neri, pellicole, stampe, video.
Gli infrarossi, che appartengono da molti anni al suo percorso autoriale, sono un omaggio silenzioso all’amore per la sua terra d’origine, immagini avvolte in una malinconia onirica che si ripresenta ovunque puntuale anche nel deserto. Nei colori troviamo da una parte il paesaggio americano in cui lo sguardo si perde tra i nuovi immensi orizzonti naturali e le icone ossessive del “mito americano”, e dall’altra i momenti di relazione con gli altri tra nuovi equilibri di vita famigliare, amicizie e solitudini. Le stampe in bianco e nero, rappresentano le inevitabili vertigini, i dubbi, le incertezze, la voglia di tornare in dietro. Francesco Chiot, ha personalmente realizzato le stampe da pellicola esposte per poter essere certo di trasmettere questo intenso periodo di evoluzione personale che appartiene in diversa misura a ognuno di noi.
Elisa Biagi
Francesco Chiot
è un fotografo professionista, nato a Trieste. Oggi lavora principalmente come fotografo freelance e videographer per ICP - International Center of Photography di New York. Con oltre dieci anni di progetti autoriali e sperimentazioni, ha esplorato diverse tecniche fotografiche dalla fotografia istantanea alla pellicola passando per la tecnica ad infrarossi. Le sue stampe sono state esposte in svariate mostre personali e collettive in Italia (Trieste, Salerno, Padova, Perugia) e più recentemente negli States. Alla sua ricerca personale ha sempre affiancato l’impegno in campo sociale, mettendo la sua professionalità e la sua sensibilità al servizio di progetti di tipo collaborativo e di volontariato, affrontando temi delicati come per Elsewhere Art, Festival Internazionale sui problemi di salute mentale e diritti umani, o per INSIDE / OUT, un progetto artistico globale partecipativo dell’artista JR.
FRANCESCO CHIOT solo show happening
a cura di Elisa Biagi
Installazione site-specific // Via del TORO 4
Visitabile unicamente il 10 settembre 2017 dalle 17 - 21
Location Privata entrata libera
American Diary è un percorso innanzi tutto interiore e fortemente simbolico che cattura un momento preciso della vita: il momento del rimettersi in gioco completamente e partire per fare invece di parlare.
Fare è partire, non è scappare o andare lontano. Il viaggio dunque è solo il simbolo migliore per rappresentare un momento preciso, il momento di tumulto interiore del passaggio tra la confort zone e un futuro che non conosciamo. Un periodo fatto di euforia e dolori, di fallimenti e vittorie, di resistenza, difficile e logorante. Fare è lasciare casa, la propria città, gli affetti, il lavoro sicuro ma anche l'ossessivo ricercare i materiali per ricostruire in una nuova prospettiva tutte le cose lasciate, un affannosa e logorante ricerca per restare in equilibrio, e ricostruire - o meglio continuare - una vita.
I sogni non si inseguono, perché i sogni siamo noi, e per permettere a noi stessi di diventare ciò che vogliamo, la strada si deve materialmente costruire. Perché non c’è davvero una meta, ma solo una strada lungo il quale fare propri tutti gli strumenti necessari a procedere passo dopo passo.
L’intervento artistico di Francesco Chiot, è un percorso simbolico, un viaggio per immagini attraverso suggestioni che catturano i momenti di confronto con i nuovi orizzonti, la malinconia, l’entusiasmo, la tristezza, le vittorie, la solitudine, la famiglia, l’amore.
L’autore vive nel tumulto della grande mela, assorbito dai ritmi frenetici e incalzanti che pretende la nuova vita, e il confronto con il suo viaggio interiore avviene nelle pause spesso rubate alle scadenze da rispettare ad ogni costo. I linguaggi espressivi si accavallano, ammiccano al passato e cercano incessantemente una espressione presente.
Infrarossi, colori, bianchi e neri, pellicole, stampe, video.
Gli infrarossi, che appartengono da molti anni al suo percorso autoriale, sono un omaggio silenzioso all’amore per la sua terra d’origine, immagini avvolte in una malinconia onirica che si ripresenta ovunque puntuale anche nel deserto. Nei colori troviamo da una parte il paesaggio americano in cui lo sguardo si perde tra i nuovi immensi orizzonti naturali e le icone ossessive del “mito americano”, e dall’altra i momenti di relazione con gli altri tra nuovi equilibri di vita famigliare, amicizie e solitudini. Le stampe in bianco e nero, rappresentano le inevitabili vertigini, i dubbi, le incertezze, la voglia di tornare in dietro. Francesco Chiot, ha personalmente realizzato le stampe da pellicola esposte per poter essere certo di trasmettere questo intenso periodo di evoluzione personale che appartiene in diversa misura a ognuno di noi.
Elisa Biagi
Francesco Chiot
è un fotografo professionista, nato a Trieste. Oggi lavora principalmente come fotografo freelance e videographer per ICP - International Center of Photography di New York. Con oltre dieci anni di progetti autoriali e sperimentazioni, ha esplorato diverse tecniche fotografiche dalla fotografia istantanea alla pellicola passando per la tecnica ad infrarossi. Le sue stampe sono state esposte in svariate mostre personali e collettive in Italia (Trieste, Salerno, Padova, Perugia) e più recentemente negli States. Alla sua ricerca personale ha sempre affiancato l’impegno in campo sociale, mettendo la sua professionalità e la sua sensibilità al servizio di progetti di tipo collaborativo e di volontariato, affrontando temi delicati come per Elsewhere Art, Festival Internazionale sui problemi di salute mentale e diritti umani, o per INSIDE / OUT, un progetto artistico globale partecipativo dell’artista JR.
10
settembre 2017
Francesco Chiot – American Diary
10 settembre 2017
fotografia
performance - happening
performance - happening
Location
TORO4
Trieste, Via Del Toro, 4, (Trieste)
Trieste, Via Del Toro, 4, (Trieste)
Orario di apertura
domenica ore 17-21
Vernissage
10 Settembre 2017, ore 17
Autore
Curatore