Con Caravanserai il pittore torinese Francesco Di Lernia porta all'interno delle sale di Eventa la luce dei suoi "Appunti di Viaggio"; spazialità ariose, aperte, un Mediterraneo presente come cerchio magico a cui tutto fa capo e da cui tutto si dipana come fili che ci sostengono e cuciono un immaginario fluttuante.

Tele ad olio e carte in tecnica mista raccolgono impressioni dei viaggi compiuti negli ultimi anni, meditazioni sulla rappresentazione di una esperienza estetica ma soprattutto l'inesauribile legame vitale che unisce l'uomo alla natura. Incontri e scambi senza il bisogno di dividere il mondo in culture differenti, "ente" invece di oriente e occidente, il piacere fisico dello spostarsi via terra, l'intuizione generosa di risolvere una nostalgia in immagine, sembra essere questa l'intelaiatura sensibile in cui si muove e lavora e a cui affida, come in alcuni lavori, la presenza di un filo colorato. Lieve emblema dalle allegorie illimitate.

Di Lernia raccoglie in un gioco fugace di colori e simboli una poetica di reminiscenze in cui l'idea di paesaggio, l'architettura del nostro modo di ricordare si materializzano in luoghi ideali.

E proprio in opposizione a qualsiasi hortus conclusus, negli oli l'artista apre i propri giardini, dove piumati verdi veronese acidi dominano più di ogni soggetto, seducono, invogliano a studiare un enigma che si cela mostrandosi.

La raffinatezza delle cromie, il pigmento, il deposito segreto a cui si attinge per rappresentare un mondo fanno di questa mostra un momento di singolare interesse, una sorta di tessitura metaforica dove la luce silenziosa della pittura sa evocare, senza artifici descrittivi, il rapporto complesso dell'uomo con il proprio habitat.

Edmondo Bertaina