Incantato, acritico innanzi all’acrilico. Pare sciocco gioco di parole, e invece vedo per prima volta altro amore, altre rime, altri suoni.
E nuovi forti colori.
Francesco Fontanesi lo sapevo da tanto, ma altrimenti.
Un’amica che amo conserva in cucina, alla parete, dei fiori pittati tenuti nel fresco di un vaso acquerellato.
Altri amori conservano sue tavole e tele, e nessuno, nessuno di loro, potrebbe sapere i suoi nuovi, immensi lavori se non visitando questo piccolo luogo, gestito da Toni, che si fa grande per lui.
E che meraviglia andarsene lontano da questo paese piccolo, ancor più del Godot, da queste minuscole piazze e poche parole.
Francesco è sogno reale, autentica fiaba.
Cinque lavori perché altri non potrebbe esporre qui, su pallido azzurro di minuscole pareti.
Esopo esorta in ogni breve, immensa fiaba al dire per bene e per male di tutto e di tutti.
Ci tratta, animali qual siamo, da bestiepersone.
E’ dal mare, dal cielo, dalla sua vacanza solare a San Teodoro in Sardegna che Francesco ci porta i suoi nuovi colori, le sue sorprendenti tecniche miste e collage colorati da gesto e pensiero, che sa.
E che insegna, maestro qual è, l’eterno nostro ritorno.
Glennis Beneventi