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Francesco Leone – Figurazione oggi
La mostra propone una serie di dipinti e disegni realizzati dagli anni ’70 a oggi.
Comunicato stampa
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Il chiaroscuro è il sommo dell’arte ed è dato a pochissimi scriveva Ugo Foscolo ai primi del XIX secolo, in epoca neoclassica. E forse - sottolinea Accerboni - proprio per il fatto che è dato a pochi, oggi non molti ne fanno uso, preferendo saltare a piè pari la copia dal vero e il periglioso figurativo, per passare subito alla più rassicurante astrazione o a installazioni le più permissive. A differenza di quanto fece Picasso, che a soli 16 anni dipingeva in modo eccellente con taglio squisitamente figurativo e del quale proprio per questo è lecito pensare che, quando iniziò a scomporre i volumi, lo fece perché sinceramente interessato dalla sperimentazione.
Senza negare valore e molto rispetto ad alcune ricerche e correnti d’avanguardia dell’arte contemporanea, va però notato che, fino a qualche anno fa, nell’arte dei nostri giorni la figurazione era spesso considerata espressione provinciale e déjà vu.
Rara avis può quindi essere considerato oggi chi, come Francesco Leone, dipinge ciò che vede e ammanta le proprie rappresentazioni di poetica verità, cimentandosi nella fatica di ritrarre e interpretare la realtà con aderenza e fedeltà a ciò che è visibile, studiando figura e anatomia; confortato forse anche dal fatto che, da qualche decennio a questa parte, ha preso piede in Italia e all’estero una corrente neo-figurativa, che ripropone una narrazione comprensibile, anche se interpretativa, del vero.
Formatosi nell’atelier del noto acquerellista triestino Lido Dambrosi e alla Scuola di Figura tenuta al Museo Revoltella da Nino Perizi, Leone, che ha iniziato a esporre nel 1981 presentato dal critico Giulio Montenero, ha affinato con tali frequentazioni il naturale talento a esprimere e rielaborare armonicamente le forme della realtà, cimentandosi con sicurezza assoluta nella difficile arte del nudo e del ritratto, delle quali ci consegna prove sincere ed eleganti, realizzate a matita, carbone, pastello, sanguigna, olio, acrilico e china. A tali tematiche - conclude Accerboni - ha poi aggiunto con agilità la rappresentazione del paesaggio, resa rapidamente, quasi in forma di appunto, secondo il ritmo della pittura postimpressionista, e, su suggerimento del pittore Ottavio Bomben, la raffigurazione del cavallo, spesso lanciato al galoppo, riuscendo a conferire a tutte le sue immagini un sentimento di poetica bellezza e levità, spesso esaltate da un inedito e raffinato supporto in velluto.
Senza negare valore e molto rispetto ad alcune ricerche e correnti d’avanguardia dell’arte contemporanea, va però notato che, fino a qualche anno fa, nell’arte dei nostri giorni la figurazione era spesso considerata espressione provinciale e déjà vu.
Rara avis può quindi essere considerato oggi chi, come Francesco Leone, dipinge ciò che vede e ammanta le proprie rappresentazioni di poetica verità, cimentandosi nella fatica di ritrarre e interpretare la realtà con aderenza e fedeltà a ciò che è visibile, studiando figura e anatomia; confortato forse anche dal fatto che, da qualche decennio a questa parte, ha preso piede in Italia e all’estero una corrente neo-figurativa, che ripropone una narrazione comprensibile, anche se interpretativa, del vero.
Formatosi nell’atelier del noto acquerellista triestino Lido Dambrosi e alla Scuola di Figura tenuta al Museo Revoltella da Nino Perizi, Leone, che ha iniziato a esporre nel 1981 presentato dal critico Giulio Montenero, ha affinato con tali frequentazioni il naturale talento a esprimere e rielaborare armonicamente le forme della realtà, cimentandosi con sicurezza assoluta nella difficile arte del nudo e del ritratto, delle quali ci consegna prove sincere ed eleganti, realizzate a matita, carbone, pastello, sanguigna, olio, acrilico e china. A tali tematiche - conclude Accerboni - ha poi aggiunto con agilità la rappresentazione del paesaggio, resa rapidamente, quasi in forma di appunto, secondo il ritmo della pittura postimpressionista, e, su suggerimento del pittore Ottavio Bomben, la raffigurazione del cavallo, spesso lanciato al galoppo, riuscendo a conferire a tutte le sue immagini un sentimento di poetica bellezza e levità, spesso esaltate da un inedito e raffinato supporto in velluto.
10
aprile 2010
Francesco Leone – Figurazione oggi
Dal 10 al 29 aprile 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO COSTANZI – SALA VERUDA
Trieste, Piazza Piccola, 2, (Trieste)
Trieste, Piazza Piccola, 2, (Trieste)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.00 - 13.00 / 17.00 – 20.00
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 17.30 Sala Fittke
Autore
Curatore