Aprirà il 23 Maggio e rimarrà aperta fino al 30 Giugno un’iniziativa curata da Officinelleni il laboratorio per l’arte contemporanea della Galleria Elleni negli spazi di via Broseta 37 a Bergamo.

Officinelleni si dedica a progetti sperimentali per l’arte contemporanea coinvolgendo artisti, designers e fotografi lavorando direttamente con loro e cercando di creare una sinergia tra artista e la Galleria , affrancandosi dal comune ruolo della Galleria di rappresentante o promotore commerciale di un artista ma diventare parte integrante del progetto dell’artista.

I due artisti presentati in questa occasione sono Francesco Lussana e Giovanni Minelli che partendo da percorsi molto differenti hanno in comune la necessità di esprimersi attraverso lavori tridimensionali in metallo, scultura e industrial design.

Francesco Lussana (Bergamo 1958), si forma artisticamente in fabbrica dagli anni Ottanta nella quotidianità tecnica del suo lavoro, nel quale cresce la sua visione artistica.
Il processo industriale nelle varie fasi di lavorazione, il rumore delle macchine utensili nella lavorazione dei metalli, il ritmo seriale delle presse durante la produzione dei vari componenti metallici divengono le basi della sua ricerca.
L’installazione “campionatura per piastra di cablaggio” presentata in questa mostra è un un site specific work lungo 10 metri composto da “lamiere” tagliate al laser, fissate su pannelli che risultando una scrittura, un codice personale per Lussana.
Ha partecipato a diverse mostre collettive in spazi pubblici e privati, da ricordare la personale alla Galleria Fumagalli nel 1997 e durante Bergamo Arte Fiera nel 2007 in cui ha presentato il catalogo Progetto passo-Luce con presentazione intervista di Pasquale Emanuele.

Giovanni Minelli (Bergamo 1976) formatosi all’Accademia di Brera alla fine degli anni Novanta sotto la guida di Davide Boriani è un artista / designers / che coniuga le sue radici artistiche con le tecnologie e la ricerca tipiche dell’industrial design.
Riportare il lavoro e il “fare” al centro del dibattito artistico controllandolo dalla fase creativa a quella realizzativa è il suo obbiettivo.
I suoi lavori sono pertanto da ritenersi delle sculture utili oppure dei mobili scultura, che forgia ed elabora durante suoi viaggi in Indonesia dove da alcuni anni ha uno studio, qui nascono i suoi lavori, mobili realizzati mediante laboriose e minuziose saldature di elementi in filo di metallo bianco, che si collocano tra l’oggetto d’arte e il design industriale.
Ha partecipato al fuori salone 2009 con Dilmos Milano dove ha presentato la collezione FiloBianco, viene invitato nel 2007 assieme ai maggiori esponenti del design italiano al progetto “Il design italiano per l’Unicef” esposto durante l’inaugurazione del museo Italiano del Design della Triennale a Milano.