“Macchine” per produrre emozioni in mostra dentro le grandi e polverose sale
di uno storico opificio che ha scritto la storia industriale di Bari e del
Sud e che ha visto all'opera nei suoi immensi locali ben altro genere di
macchine. Dal primo ottobre l'ex Manifattura Tabacchi di Bari ospiterà
“VERSOXVERSO capovolgere sconvolgere travolgere”, la mostra dell'artista
barese Francesco Schiavulli che, insieme alla curatrice Mirella Casamassima,
ha chiesto e ottenuto dall'Amministrazione Comunale la disponibilità di
questi spazi, sinora mai utilizzati per “contenere” l'arte e la cultura. La
mostra gode del Patrocinio del Comune di Bari e della Provincia di Bari.



“Sarà il primo di una lunga serie di eventi che andranno ad animare di
fermenti creativi, artistici e culturali, l'imponente struttura dell'ex
Manifattura, per anni rimasta in stato di abbandono” - con questo auspicio
Alberto Scardigno, presidente del Consorzio “Unico” Mercati Città di Bari,
che dal 2004 gestisce il mercato giornaliero all'interno dell'ex
Manifattura, commenta l'insolita richiesta.



Non sculture quindi, ma “macchine” che le mani dell'artista hanno creato a
partire da materiali poveri, legni scarni, naturali, mossi da manovelle,
leve e corde; dieci grandi installazioni studiate a tavolino, realizzate in
modellini e poi sviluppate in dimensioni umane, “che invitano il fruitore a
entrare nell'opera e a sentire tutto ciò che ha dimenticato”, spiega Mirella
Casamassima, docente di “Storia dell’Arte” presso l’Accademia di Belle Arti
di Bari. Macchine che cullano, accarezzano, parlano, avvolgono, capovolgono
e stravolgono, invitando chi le utilizza ad abbandonarsi ad emozioni e
sensazioni da tempo rimosse, per tornare alla propria nuda identità.



Ed è un percorso all'insegna della ricerca quello intrapreso da Schiavulli
sin dal suo esordio pittorico, avvenuto con un tuffo nel colore e nella
materia per arrivare fino in fondo all'anima: “indaga sull'identità umana,
sulle emozioni - racconta Casamassima, che segue l’artista da sempre -
ponendo altri ritmi, altre percezioni rispetto agli stereotipi, alle
convenzioni, ai modelli comportamentali imposti dal sistema”.



Una performance giocata sulle percezioni, che si svolgerà nella serata
inaugurale del 1° ottobre alle ore 19.00, insieme a fotografie, progetti,
maquettes e ad un video creato dall’artista, guideranno gli spettatori a
cogliere l’idea creativa alla base delle installazioni e ad interagire con
esse. Perché “l’opera qui esiste non per qualcuno, ma solo in presenza di
qualcuno”.