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Francesco Stefanini – L’Essenza della luce
Ricercatore avvertito di occasioni, nel corso della sua ricerca quarantennale Stefanini ha indagato le risonanze emotive offerte dall’oggetto quotidiano, dal dettaglio d’interno, dalla presenza domestica dell’elemento naturale, isolandoli dalla caotica molteplicità del reale attraverso un processo di estraniazione e sublimazione.
Comunicato stampa
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L’essenza della luce
Gli spazi conclusi dell’Oratorio di San Paolo al Piano, adatti a ospitare opere di piccolo formato, costringono a un rigoroso esercizio comunicativo e percettivo. Inducono a selezionare lavori capaci di trasmettere, in estrema sintesi, l’intenzione poetica, costringendo lo spettatore a estraniasi dal rumore esteriore (e interiore), per praticare una concentrazione puntuale.
Si tratta di una prova estremamente ardua, alla quale si sottopongono con fortuna soltanto quegli artisti che hanno fatto della chiarezza d’intenti e della precisione esecutiva presente in ogni opera la propria ragione d’espressione.
Francesco Stefanini è fra questi pochi; anzi, fra i pochissimi per cui – come egli stesso ha dichiarato – “non esiste l’abbozzo”, dal momento che “l’opera deve essere compiuta, finita, autonoma, anche se piccolissima”.
Ricercatore avvertito di occasioni, nel corso della sua ricerca quarantennale Stefanini ha indagato le risonanze emotive offerte dall’oggetto quotidiano, dal dettaglio d’interno, dalla presenza domestica dell’elemento naturale, isolandoli dalla caotica molteplicità del reale attraverso un processo di estraniazione e sublimazione; per cimentarsi poi con il paesaggio e con l’evocazione dell’elemento panico, esclusivamente naturale e radicalmente “altro” dall’Umano, avendo cura però di sottrarsi a ogni tentazione rappresentativa e a ogni facile ammiccamento simbolista, per concentrarsi sul binomio luce/ombra, sui ritmi, vibrazioni, baluginii, accensioni e spegnimenti intesi come elementi di un discorso tutto mentale, sempre riconducibile all’economia del linguaggio e, attraverso questo, alla coerenza d’intonazione.
Anche la molteplicità di soluzioni tecniche (dall’olio all’acrilico al pastello, condotti su superfici ora lisce e uniformi, ora pastose e morbide, ora terrose e grumose, talora enfatizzate da decisi interventi gestuali) risponde all’esigenza di provare la tenuta, sia pur nella necessaria variazione, di un complesso percorso che indaga incessantemente l’epifania della luce; la genesi, la diffusione, la rarefazione del fenomeno luminoso.
Questa paziente sperimentazione testimonia come la pittura di Stefanini sia prodotto di laboratorio. Definito in questo modo, il suo operare potrebbe apparire freddo, predeterminato, esente da emozione. Non è così: l’emozione invece gioca un ruolo determinante, ma costituisce l’”eccezione significativa”; determinata, in Stefanini, dalla commozione generata da un fenomeno esterno, per lo più di ordine naturale, che fa scoccare la scintilla creativa. Messo in moto il processo, spetta al rigore tecnico amministrarlo e assolutizzarlo, trasformandolo in quel sistema di segni chiaramente connotato e in sé significante che è l’opera. Ecco perché è inutile – e, anzi, fuorviante – chiedersi se la pittura di Stefanini sia informale, o astratta, o seppur marginalmente figurativa.
Considerando che la macrotematica che percorre l’intera opera di Stefanini è costituita dalla rivelazione della luce, se si volesse tentare una definizione della sua pittura si potrebbe rischiare di definirla metafisica, ma non già nell’accezione che il termine assume nella storia dell’arte, quanto piuttosto nel senso tutto particolare che alla “metafisica” hanno attribuito i pensatori inglesi del secolo XIII, ed in particolare Roberto Grossatesta, che identifica nella luce il principio di tutte le cose, la “prima forma corporea” e l’intelaiatura stessa dell’universo.
Secondo una concezione profondamente umanistica, la pittura di Francesco Stefanini è insieme tecnica e philosophia naturalis.
Fabio Girardello
06
giugno 2009
Francesco Stefanini – L’Essenza della luce
Dal 06 al 28 giugno 2009
arte contemporanea
Location
CHIESETTA DI SAN PAOLO IN PIANO
Vittorio Veneto, Piazza Giovanni Paolo I, (Treviso)
Vittorio Veneto, Piazza Giovanni Paolo I, (Treviso)
Orario di apertura
mercoledì - giovedì - venerdì: ore 16.00 / 19.00
sabato e domenica: 9,30 / 12,30; 16.00 / 19.00
Vernissage
6 Giugno 2009, ore 18
Sito web
www.ilfilovittorioveneto.it
Autore
Curatore