Sono opere completamente prive di retorica e che vanno, con la forza di messaggi costruiti nel cortocircuito di piacere e dolore, di terreno e spirituale, moderno e tribale, statico e dinamico, dirette incontro allo spettatore, catturandone la percezione senza ripensamenti.

Forme di astrattismo - dalla pittura informale “classica”, ai collage, alle sculture - ora totale, ora irrisolto nella memoria di una remota figurazione completamente ricontestualizzata, per due tra i più contemporanei e audaci autori del territorio.

Una interessante doppia personale vede insieme Franco Bonucci e Michele Callai, nella sede espositiva del “Cafè del Mar” a Cecina mare (LI) di Adamo Matteo e Marco Mosca, in Viale della Repubblica 123, aperta al pubblico già da alcuni giorni, in corso fino alla metà di giugno, e che sarà ufficialmente presentata nella serata di sabato 7 maggio 2011, dalle ore 22, nell’ambito di una performance in musica dedicata al flamenco.

La band “Duende Rumba Flamenca”, con Stefania Perra “voice”, Davide Cucciarrè “guitar”, Cristiano Bernardini “guitar”, per le melodie andaluse che ben s’incontrano con i ritmi interni e le suggestioni istintuali delle opere esposte.

Da componenti in legno e metalli, resti della civilizzazione, materiali poveri sublimati in superbi lavori improntati ad una disinvolta e naturale eleganza, e a potenti ritmi e movimenti interni, in nuove morfologie che riconducono l’arcaico al contemporaneo, la natura all’artificio, per la ricerca di Franco Bonucci, i cui ultimi lavori sembrano spostati sullo studio della mistica della dinamica circolare ricorsiva rivelatrice di identità e ruoli sfuggenti. I quesiti esistenziali di evocazione talvolta magrittiana, o picassiana e kandinskijana, ma impressi nella materia del vissuto e “scontato”, quotidiano.

Aperture spazialiste in supporti morbidi che rivelano all’interno “dolorosi grovigli” di chiodi rugginosi e corrotti; corna rosse giganti sovrastate da un disco centrale dominante, o cerchi in contrasto di morbidezza e durezza: sono le facoltà del sentire, anche opposte, chiamate in causa e in sinergia, dai lavori tridimensionali, avvolti da un personalissimo ed ermetico simbolismo di Michele Callai.
Campi astratti per la pittura, una originale forma di informale dove incursioni di forme ermetiche, ma eloquenti, danno un nuovo senso allo spazio, quando luce, materia e colore, ritornano da un viaggio aperto e libero nelle visioni dell’interiore.

La mostra è aperta, ad ingresso libero, fino al 15 giugno 2011, tutti i giorni, nell’orario continuato 7-24, di apertura del caffè.

Info: Adamo 339.7526075, Marco 338.7648731.