Modenese, nato del 1948, Franco Guerzoni fin dagli esordi considera il lavoro su carta come territorio privilegiato del fare arte. Non solo uno strumento preparatorio o progettuale quindi, l’opera su carta è invece concepita come vera e propria creazione consistente e significante in sé.
Dopo la prima stagione concettuale fino a oggi, si sono infatti succeduti cicli di opere su carta ripresi e rielaborati più volte nel tempo. Dal 1980, nel corso di una fase decennale, la carta è stata il supporto preferito dall’artista: risalgono a questo periodo le serie intitolate Carte di viaggio, Grotteschi, Scavi superficiali, solo per citarne alcune.
Il disegno, per l’artista, è un modo coerente di addensare pensieri, una fonte di suggestioni, un linguaggio perfettamente autonomo. Le caratteristiche costanti in questo esercizio di leggerezza sono il fascino per la fragilità e la vita stessa della carta, che attraverso carezze e graffi si configura come uno strappo d’affresco contemporaneo.

A Monza Franco Guerzoni presenta una selezione di lavori appartenenti a tre cicli diversi di opere su carta. Il primo, che dà il titolo alla mostra, è Pagine Furiose: già presentate nel 2004 alla Casa dell’Ariosto di Reggio Emilia, sono un corpus di grandi carte bianche graffiate e incise in profondità. Il secondo è Pompei/Bombay, una serie concepita all’inizio degli anni Duemila, nella quale la superficie della carta viene ricoperta da gessi e stucchi dalle colorazioni accese e vibranti. Infine, il ciclo più recente, Dolmen e Menhir, che grazie all’utilizzo di un nero fuligginoso, attraversato da squarci di segni bianchi, evoca la preistoria di un museo immaginario.