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Franco Polizzi
ventina di opere (olii e pastelli), quasi tutte inedite
Comunicato stampa
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Franco Polizzi presenta in questa mostra una ventina di opere (olii e pastelli), quasi tutte inedite. Così uno dei protagonisti del Gruppo di Scicli, che anche recentemente aveva partecipato alle mostre di gruppo organizzate a Roma, si ripropone in forma più compiuta e autonoma attraverso una personale, che sembra voler rivendicare la sua fedeltà alla pratica della pittura nel senso tecnico, si direbbe quasi classico, della parola.
Lo sperimentalismo dei materiali, il sincretismo dei linguaggi di discipline diverse, con la ricerca e la prevalenza finale della spettacolarità, non interessano Polizzi, che si attesta tenacemente ed esclusivamente sul terreno dei mezzi propri della pittura, che sono poi anche i più semplici e poveri: qualche pennello, dei colori, una tela; o dei pastelli ed un foglio di carta. Questo è il cerchio che per l’artista racchiude in qualche modo le regole ineludibili del gioco, come la scacchiera contiene quelle degli scacchi. La ricerca, la personalità, la competizione e il valore artistico per lui si affermano usando in modo originale quegli strumenti, non cercando soccorso in altre discipline e invocando la multimedialità. Ai suoi occhi, questo continuo spostarsi da un campo all’altro nella sfera dei linguaggi, che caratterizza tanti artisti di successo, appare un po’ come un sotterfugio e forse anche un tentativo di barare, come se un giocatore di carte o di scacchi pretendesse di vincere una partita introducendo una pedina nuova o rubando una carta da un mazzo altrui.
Così l’esercizio della pittura diventa quasi ascetico: una lenta macerazione per qualche briciola di luce nuova, che bisogna andare a scoprire pazientemente nel quadro; nessun colpo di scena, nessuna teatralità.
E’ una via che ormai pochi artisti seguono, perché vi si procede a passi lenti, quasi impercettibili. Mentre oggi gli artisti vogliono per lo più arrivare subito, con qualche gesto clamoroso e spettacolare, alla notorietà di vedettes del sistema mediatico.
Ma per che ama la pittura è una via ancora necessaria.
Lo sperimentalismo dei materiali, il sincretismo dei linguaggi di discipline diverse, con la ricerca e la prevalenza finale della spettacolarità, non interessano Polizzi, che si attesta tenacemente ed esclusivamente sul terreno dei mezzi propri della pittura, che sono poi anche i più semplici e poveri: qualche pennello, dei colori, una tela; o dei pastelli ed un foglio di carta. Questo è il cerchio che per l’artista racchiude in qualche modo le regole ineludibili del gioco, come la scacchiera contiene quelle degli scacchi. La ricerca, la personalità, la competizione e il valore artistico per lui si affermano usando in modo originale quegli strumenti, non cercando soccorso in altre discipline e invocando la multimedialità. Ai suoi occhi, questo continuo spostarsi da un campo all’altro nella sfera dei linguaggi, che caratterizza tanti artisti di successo, appare un po’ come un sotterfugio e forse anche un tentativo di barare, come se un giocatore di carte o di scacchi pretendesse di vincere una partita introducendo una pedina nuova o rubando una carta da un mazzo altrui.
Così l’esercizio della pittura diventa quasi ascetico: una lenta macerazione per qualche briciola di luce nuova, che bisogna andare a scoprire pazientemente nel quadro; nessun colpo di scena, nessuna teatralità.
E’ una via che ormai pochi artisti seguono, perché vi si procede a passi lenti, quasi impercettibili. Mentre oggi gli artisti vogliono per lo più arrivare subito, con qualche gesto clamoroso e spettacolare, alla notorietà di vedettes del sistema mediatico.
Ma per che ama la pittura è una via ancora necessaria.
02
marzo 2006
Franco Polizzi
Dal 02 al 25 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANDRE’
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Roma, Via Giulia, 175, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 11-13 e 15,30–19,30
Vernissage
2 Marzo 2006, ore 18
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