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Gabriele Jardini
Mostra personale di Gabriele Jardini pensata per lo spazio del “nido” Clip.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Concept e missione CLIP: Promuovere attraverso la presentazione in uno spazio concentrato ( una piccola stanza vetrata all’interno dell’ampio atrio) opere di artisti, che siano sintomo ed espressione di un'idea dell'arte dinamica e di ricerca, di attenzione e di riflessione, che siano l'emanazione della cultura e del sentire pulsante, contraddittorio e speciale del nostro tempo, in una prospettiva di sperimentazione aperta e multiforme. Opere generatrici di sensibilità, nuove suggestioni e vasti orizzonti per gli studenti e per il pubblico. Nello spazio di CLIP l'attenzione è per il singolo lavoro. Si presenta un'opera unica. L'opera così è un punto di vista privilegiato ed è una scelta di campo precisa. Un' opera sola, che promuove l'osservazione, l'attenzione, incide sullo sguardo, permette di farsi avvicinare e di attraversarla.
Gabriele Jardini
Per presentare “Buchi nella neve” l’opera che Gabriele Jardini espone nello spazio di Clip, non si può che partire dalle sue stesse parole che raccontano il processo del suo lavoro e la pratica “tribale” attuata per la realizzazione di questa scultura/fotografia (“Tra due tronchi di Betulla pendula ho costruito un muro di neve che il gelo della notte ha indurito. La mattina seguente, per la foratura della parete ghiacciata, sono andato alla ricerca di grossi rami secchi di varie dimensioni che ho appuntito e scaldato gli apici sul fuoco”).
La scultura originale, realizzata con materiali deperibili sulle prealpi svizzere nel Dicembre del 2000, è presentata qui come immagine fotografica, medium che Gabriele Jardini predilige e sceglie per tradurre e proiettare nel futuro le sue effimere e deperibili installazioni. Jardini è un artista che s’immerge nella natura con lo sguardo indagatore dello scienziato e quello immaginifico del poeta. La sua docile erranza gli permette di considerare il territorio come una palestra per la fantasia e l’immaginazione, e di intervenire nei luoghi della natura organizzando in una dialettica quasi osmotica, spazi, forme e colori. E questo, pensando anche alla storia dell’arte contemporanea, con cui relazionarsi discretamente, come in questo caso, Buchi nella neve, dove ritroviamo un sotteso omaggio ai buchi di Lucio Fontana rimodellati poeticamente sul mondo reale. In fondo è un artista che sa cogliere le piccole cose: lascia scorrere, lavora sul tempo, si adatta, seleziona, riporta, pratica l’attesa e poi, porta la natura dentro ad una stanza.
Gabriele Jardini nasce a Gerenzano (Va) nel 1956, dove vive e lavora.
La sua attività artistica inizia nel 1981 e dal 1985 lavora direttamente nell’ambiente naturale interagendo con il luogo ed i suoi materiali. Nel 1994 e nel 2004 è invitato a partecipare ad arte Sella, la prestigiosa Internazionale di Arte nella Natura in provincia di Trento curata da Vittorio Fagone.
Ha presentato personali al Museo di Scienze naturali di Trento, alla Galleria Cavellini Cilena di Milano, al Museo Ken Damy di Brescia, da Photology a Milano, Artlife a Venezia. Ha esposto alla Mole Antonelliana di Torino, nei musei di scienze naturali di Vienna e Berlino, All’Accademia Carrara di Bergamo, al Museo Pagani di Castellanza.
Nel 2007 è stato prodotto il portfolio “Ecosculture 1992-2007”: una raccolta di sue immagini per le edizioni del Museo Ken Damy.
Gabriele Jardini
Per presentare “Buchi nella neve” l’opera che Gabriele Jardini espone nello spazio di Clip, non si può che partire dalle sue stesse parole che raccontano il processo del suo lavoro e la pratica “tribale” attuata per la realizzazione di questa scultura/fotografia (“Tra due tronchi di Betulla pendula ho costruito un muro di neve che il gelo della notte ha indurito. La mattina seguente, per la foratura della parete ghiacciata, sono andato alla ricerca di grossi rami secchi di varie dimensioni che ho appuntito e scaldato gli apici sul fuoco”).
La scultura originale, realizzata con materiali deperibili sulle prealpi svizzere nel Dicembre del 2000, è presentata qui come immagine fotografica, medium che Gabriele Jardini predilige e sceglie per tradurre e proiettare nel futuro le sue effimere e deperibili installazioni. Jardini è un artista che s’immerge nella natura con lo sguardo indagatore dello scienziato e quello immaginifico del poeta. La sua docile erranza gli permette di considerare il territorio come una palestra per la fantasia e l’immaginazione, e di intervenire nei luoghi della natura organizzando in una dialettica quasi osmotica, spazi, forme e colori. E questo, pensando anche alla storia dell’arte contemporanea, con cui relazionarsi discretamente, come in questo caso, Buchi nella neve, dove ritroviamo un sotteso omaggio ai buchi di Lucio Fontana rimodellati poeticamente sul mondo reale. In fondo è un artista che sa cogliere le piccole cose: lascia scorrere, lavora sul tempo, si adatta, seleziona, riporta, pratica l’attesa e poi, porta la natura dentro ad una stanza.
Gabriele Jardini nasce a Gerenzano (Va) nel 1956, dove vive e lavora.
La sua attività artistica inizia nel 1981 e dal 1985 lavora direttamente nell’ambiente naturale interagendo con il luogo ed i suoi materiali. Nel 1994 e nel 2004 è invitato a partecipare ad arte Sella, la prestigiosa Internazionale di Arte nella Natura in provincia di Trento curata da Vittorio Fagone.
Ha presentato personali al Museo di Scienze naturali di Trento, alla Galleria Cavellini Cilena di Milano, al Museo Ken Damy di Brescia, da Photology a Milano, Artlife a Venezia. Ha esposto alla Mole Antonelliana di Torino, nei musei di scienze naturali di Vienna e Berlino, All’Accademia Carrara di Bergamo, al Museo Pagani di Castellanza.
Nel 2007 è stato prodotto il portfolio “Ecosculture 1992-2007”: una raccolta di sue immagini per le edizioni del Museo Ken Damy.
18
aprile 2009
Gabriele Jardini
Dal 18 aprile al 09 maggio 2009
arte contemporanea
Location
CLIP – LICEO ARTISTICO ANGELO FRATTINI
Varese, Via Valverde, 2, (Varese)
Varese, Via Valverde, 2, (Varese)
Orario di apertura
Lunedì - Venerdì 8.00-18.00_Sabato 8.00-13.00.
Vernissage
18 Aprile 2009, ore 11
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