Una luce calda si posa sul rosso acceso delle foglie di questo curioso fiore, nato sembra da un desiderio di reinventare la natura, o per lo meno quella messa in posa sotto l'imperativo dello -still life-. Una serie chiamata -natura risorta-, all'apparenza un semplice gioco di parole che accompagni una composizione di grande eleganza e purezza compositiva.

Le tonalità di petali vanno da un rosso acceso ad un rosa pallido, fino al bianco, che sembra appartenere ad un mondo lontano, quasi una foto antica rielaborata al giorno d'oggi. Lo sfondo e' nero, come un'oscurità senza confini, sulla quale Gabriele Marsile traccia delle linee, come dei graffi che solcano quel muro spesso. Forse semplicemente un elemento grafico, decorativo o forse un modo per sottolineare ancora di piu' l'atmosfera che circonda questo fiore -solitario-.

Si' perche' al di là del gioco di parole, oltre una bella immagine, attraverso queste fotografie Marsile ci parla di un momento di isolamento, di buio e silenzio, dove un fiore, metafora del genere umano, si trova come intrappolato nell'incapacità di raggiungere e comunicare con il mondo esterno. Cio' che gli rimane nelle quiete di una notte profonda e' la sua bellezza, timida e nascosta, ma che saprà rivelarsi, ad uno sguardo attento, in tutta la sua unicità. (Barbara Frigerio)