In occasione di Salento Negroamaro, l’originale rassegna salentina delle
culture migranti giunta alla settima edizione e dedicata quest’anno al
rapporto tra la civiltà occidentale e quella arabo-islamica, il Museo
Lamarque di Maglie (Lecce) si apre al pubblico con un viaggio in
Afghanistan: Staramascè (staray-mashay) è un modo di dire afghano usato
quando ci si incontra.
Trenta immagini rappresentanti attimi di vita a Kabul, Badakhshan, Khost e
Kandahar saranno esposte tutte insieme nel museo, mentre le gigantografie
delle stesse saranno affisse - una in ogni piazza – in trenta comuni
salentini.
Sguardi, gesti ed emozioni tradotti in foto con l’intento di introdurre
visualmente una realtà a noi lontana ma vicina, nella quotidianità, al
nostro Mondo. Un avvicinamento alla terra Afgana attraverso immagini che
rappresentano persone afflitte da lunghe guerre, ma intenzionate a
riemergere e a ricostruire una vita di unione tra culture. L’Afghanistan non
è un paese in guerra, ma una terra violata continuamente da un conflitto
alimentato da imposizione e mancato dialogo e comprensione. Il pregiudizio e
la dittatura nell’informazione sono all’origine dell’evoluzione di ogni
conflitto. La comunicazione, libera e plurilaterale, può soltanto promuovere
un punto di incontro e di apertura tra le diversità culturali e geografiche.
Il progetto nasce dalla collaborazione del fotoreporter Kash Gabriele
Torsello, Salento Negroamaro progetto dell’Istituto di Culture Mediterranee
della Provincia di Lecce e il Lamarque Museum & Artlab di Maglie (Le). Sarà
presentato ufficialmente a Londra il 12 giugno, nella prestigiosa sede del
Foreign Press Association , uno dei più antichi circoli della stampa al
mondo, ex casa del Primo Ministro britannico William Gladstone,
successivamente nel Palazzo dei Celestini sede della Provincia di Lecce, per
approdare il 30 giugno nel Museo Lamarque.