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Gaspare – Opera Prima
Parallelamente all’attività storico-critica Gaspare Luigi Marcone ha condotto in questi anni una personale ricerca creativa concretizzatasi in tre cicli di lavori (2008-2010). Il suo percorso storico-critico e teorico è complementare e inscindibile dalla sua produzione artistica.
Comunicato stampa
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Parallelamente all’attività storico-critica Gaspare Luigi Marcone ha condotto in questi anni una personale ricerca creativa concretizzatasi in tre cicli di lavori (2008-2010). Il suo percorso storico-critico e teorico è complementare e inscindibile dalla sua produzione artistica.
Nella serie Grafica, partendo dall’etimologia del verbo greco graphein che significa contemporaneamente “scrivere” e “disegnare”, l’artista ha trascritto testi di critica d’arte, filosofia, biologia, poesia, aforismi, su fogli di carta dal formato costante (21 x 15 cm ciascuno). Lo stesso testo è scritto e poi “sovrascritto” sul medesimo foglio per quattro volte ruotando il supporto; il risultato è un groviglio d’inchiostro dato dalla stratificazione delle parole e dal loro intrecciarsi e sovrapporsi. I testi, che in partenza avevano un significato logico e comunicativo arrivano ad “autoannullarsi” tramite il processo creativo. Il lavoro è realizzato con silenzio e concentrazione, come un monaco amanuense nel suo scriptorium. Si apre un movimento ciclico e metamorfico tra caos e ordine, essere e nulla.
Nelle Tavole di Annullamento, utilizzando cartoline bianche (15 x 10 cm ciascuna), ha impresso ripetutamente le sue impronte digitali ottenendo superfici monocromatiche nere. In questo ciclo vi è il tentativo di arrivare ad una forma universale partendo dall’elemento più personale e soggettivo dell’uomo, ossia le sue impronte digitali. Le Tavole di Annullamento sono spedite come cartoline postali, metafora del pensiero, dell’idea creativa e del suo viaggio fisico e mentale.
Nel ciclo Opera vi è l’utilizzo di materiali eterogenei (acrilico, cera, carbone, tempera, cenere…) dipinti e applicati su tele quadrate dal formato costante ( 30 x 30 x 4 cm e 100 x 100 x 4 cm). Il monocromo nero, e la sua enigmatica essenza, sono una sintesi materica e concettuale; si apre un “rapporto critico” con i grandi artisti “monocromatici” della storia dell’arte cercando di superare le teorie “analitiche” o “minimaliste” di alcune poetiche novecentesche. Le tele nere sono in apparenza identiche ma in realtà ognuna è ottenuta dopo un lungo e complesso lavoro compositivo e tutte le superfici denotano variazioni e autonomie strutturali; fondamentale è l’uso della cenere, ottenuta bruciando altri lavori dell’artista o libri particolarmente significativi, metafora di una “sintesi”, del “divenire” e della “distruzione” che però riesce ad “autogenerare” nuove opere. Anche i titoli dei lavori (Ananke, Lux Aeterna, Oblio, Enigma, Atarassia, Ouroboros…) denotano una riflessione culturale e intellettiva interdisciplinare.
La ricerca di Gaspare è un tentativo di autoanalizzare la sua memoria e il suo percorso aprendosi dialetticamente anche al confronto “storico” con la cultura del passato e del presente; la base del suo lavoro ha una matrice “teorica” e “filosofica” (idea del divenire, dell’essere, del nulla e del creare), e cerca di indagare l’ontologia dell’opera d’arte e del processo artistico. La forma finale delle sue composizioni appare sempre “semplice e universale”.
Nella serie Grafica, partendo dall’etimologia del verbo greco graphein che significa contemporaneamente “scrivere” e “disegnare”, l’artista ha trascritto testi di critica d’arte, filosofia, biologia, poesia, aforismi, su fogli di carta dal formato costante (21 x 15 cm ciascuno). Lo stesso testo è scritto e poi “sovrascritto” sul medesimo foglio per quattro volte ruotando il supporto; il risultato è un groviglio d’inchiostro dato dalla stratificazione delle parole e dal loro intrecciarsi e sovrapporsi. I testi, che in partenza avevano un significato logico e comunicativo arrivano ad “autoannullarsi” tramite il processo creativo. Il lavoro è realizzato con silenzio e concentrazione, come un monaco amanuense nel suo scriptorium. Si apre un movimento ciclico e metamorfico tra caos e ordine, essere e nulla.
Nelle Tavole di Annullamento, utilizzando cartoline bianche (15 x 10 cm ciascuna), ha impresso ripetutamente le sue impronte digitali ottenendo superfici monocromatiche nere. In questo ciclo vi è il tentativo di arrivare ad una forma universale partendo dall’elemento più personale e soggettivo dell’uomo, ossia le sue impronte digitali. Le Tavole di Annullamento sono spedite come cartoline postali, metafora del pensiero, dell’idea creativa e del suo viaggio fisico e mentale.
Nel ciclo Opera vi è l’utilizzo di materiali eterogenei (acrilico, cera, carbone, tempera, cenere…) dipinti e applicati su tele quadrate dal formato costante ( 30 x 30 x 4 cm e 100 x 100 x 4 cm). Il monocromo nero, e la sua enigmatica essenza, sono una sintesi materica e concettuale; si apre un “rapporto critico” con i grandi artisti “monocromatici” della storia dell’arte cercando di superare le teorie “analitiche” o “minimaliste” di alcune poetiche novecentesche. Le tele nere sono in apparenza identiche ma in realtà ognuna è ottenuta dopo un lungo e complesso lavoro compositivo e tutte le superfici denotano variazioni e autonomie strutturali; fondamentale è l’uso della cenere, ottenuta bruciando altri lavori dell’artista o libri particolarmente significativi, metafora di una “sintesi”, del “divenire” e della “distruzione” che però riesce ad “autogenerare” nuove opere. Anche i titoli dei lavori (Ananke, Lux Aeterna, Oblio, Enigma, Atarassia, Ouroboros…) denotano una riflessione culturale e intellettiva interdisciplinare.
La ricerca di Gaspare è un tentativo di autoanalizzare la sua memoria e il suo percorso aprendosi dialetticamente anche al confronto “storico” con la cultura del passato e del presente; la base del suo lavoro ha una matrice “teorica” e “filosofica” (idea del divenire, dell’essere, del nulla e del creare), e cerca di indagare l’ontologia dell’opera d’arte e del processo artistico. La forma finale delle sue composizioni appare sempre “semplice e universale”.
25
settembre 2010
Gaspare – Opera Prima
Dal 25 settembre al 20 novembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA LAKESIDE
Verbania, Via Antonio Tacchini, 26, (Verbano-cusio-ossola)
Verbania, Via Antonio Tacchini, 26, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15.30–19.30; sabato ore 10.30–12.30 e 15.30–19.30; domenica e mattina su appuntamento; lunedì chiuso.
Vernissage
25 Settembre 2010, ore 18.00 - 21.00
Autore
Curatore