"Mi è sempre piaciuta la malleabilità del mezzo pittorico. Pur non essendo di facile individuazione la spinta che induce ad agire istintivamente attraverso una determinata metodologia, credo di usare la pittura per portare avanti una personale analisi su come l'uso dei mezzi tecnologici di massa plasmino il nostro immaginario collettivo. L'immagine dipinta è il risultato finale di una ritualità progettuale precisa.
L'accumulazione di quello che definisco "materiale da costruzione", costituito da immagini raccolte da molteplici fonti come cinema, pubblicità, riviste, internet e siti di condivisione fotografica, come flickr, permette una modalità di classificazione e accumulazione utile alla creazione di una sorta di archivio computerizzato dal quale estrarre, di volta in volta, ciò che serve. Mi colpisce la possibilità di rendere in formato stadard tutti (o quasi) i sentimenti, attraverso i processi finzionali e funzionali messi in atto nel cinema, nei videoclip, nella pubblicità.
Campionando i media posso ridare corpo ad una personale messa in scena dei sentimenti e osservare le infinite sfaccettature dell'essere nel mondo che vengono compresse in funzione della "drammatizzazione".
Sfrutto il lavoro creativo fatto da altri, me ne approprio e lo ricolloco in base a ciò che voglio dire".

(Dall'intervista di Federica Cerutti , della Fondazione Pistoletto, a Gavino Ganau per la mostra "Nature Vive", galleria Arte & Altro)