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Gazometro, finestra fotocamera. Scatti e modelli di Evelina De’ Stefani
In mostra foto realizzate da Evelina De’ Stefani negli ultimi anni, a partire dai mesi bui della pandemia di Covid. Tra le numerose presenze che si stagliano al suo sguardo, ne coglie una in particolare che ferma la vista e suscita interesse: il gasometro.
Comunicato stampa
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Il Gazometro (o Gasometro) una delle emergenze monumentali lasciate alla città di Roma dalla modernizzazione fascista. Una delle tante che la Città repubblicana e democristiana hanno utilizzato e integrato fra il Giubileo del 1950 e le Olimpiadi del 1960: stazioni ferroviarie, uffici postali, scuole; grandi edifici incompiuti, come quelli dell’E42, poi Eur, o quello che sarebbe dovuto diventare il Palazzo Littorio, sede centrale del potere, progetto di Enrico del Debbio e Vittorio Ballio Morpurgo, divenuto il nostro Ministero degli Esteri.
Spicca fra tutti l’area sportiva del Foro Mussolini, con le sue eccellenze: il Viale dell’Impero e la Casa della Scherma.
Fra tutte, il gasometro è l’unico non connotato stilisticamente; dal 1937 continua a servire la città con i suoi 200.000 meri cubi di gas illuminante da carbone, andando lentamente in declino per l’arrivo del metano a partire proprio dalla fine degli anni Cinquanta; quando in vista delle Olimpiadi compare il nuovo sistema monumentale che completa il disegno monumentale fascista in punti chiave della città, spesso integrandolo, come nel caso dell’Eur con il Palazzo dello Sport o del Foro già Mussolini con il nuovo stadio. Il gasometro, al quale arte, letteratura e cinema hanno dedicato da subito una grande attenzione, e sul quale sarebbe prova disperata osare altre parole, lentamente, nella sua dismissione funzionale, ha finito per essere, nel panorama urbano, l’indicatore di uno spazio vuoto della città che, per la sua trasparenza e la sua unità dialoga con cielo. Di questo dialogo ci parla dalla finestra di casa e dal suo laboratorio Evelina De’ Stefani.
In chiusura, venerdì 16 alle ore 18 ci sarà una riflessione di Antonella Greco sul tema: "Roma. Il Gazometro, gli Artisti"
Spicca fra tutti l’area sportiva del Foro Mussolini, con le sue eccellenze: il Viale dell’Impero e la Casa della Scherma.
Fra tutte, il gasometro è l’unico non connotato stilisticamente; dal 1937 continua a servire la città con i suoi 200.000 meri cubi di gas illuminante da carbone, andando lentamente in declino per l’arrivo del metano a partire proprio dalla fine degli anni Cinquanta; quando in vista delle Olimpiadi compare il nuovo sistema monumentale che completa il disegno monumentale fascista in punti chiave della città, spesso integrandolo, come nel caso dell’Eur con il Palazzo dello Sport o del Foro già Mussolini con il nuovo stadio. Il gasometro, al quale arte, letteratura e cinema hanno dedicato da subito una grande attenzione, e sul quale sarebbe prova disperata osare altre parole, lentamente, nella sua dismissione funzionale, ha finito per essere, nel panorama urbano, l’indicatore di uno spazio vuoto della città che, per la sua trasparenza e la sua unità dialoga con cielo. Di questo dialogo ci parla dalla finestra di casa e dal suo laboratorio Evelina De’ Stefani.
In chiusura, venerdì 16 alle ore 18 ci sarà una riflessione di Antonella Greco sul tema: "Roma. Il Gazometro, gli Artisti"
10
maggio 2025
Gazometro, finestra fotocamera. Scatti e modelli di Evelina De’ Stefani
Dal 10 al 16 maggio 2025
fotografia
Location
GALLERIA EMBRICE
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Orario di apertura
dalle 18:00 alle 20:00. Domenica chiuso
Vernissage
10 Maggio 2025, Dalle 18:00.
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
AlessioNarcisi