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Gemine Muse 2004
Giovanni Gaggia si è rapportato a ”Trasporto di Roma” di Enzo Cucchi, stravolgendo i caratteri dissacratori di quell’opera e rapportandoli alle mutazioni storiche della contemporaneità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Palazzo Bosdari, situato nella zona più antica di Ancona, è di origine medievale ma fu costruito
nelle forme attuali intorno alla metà del ‘500. L’epoca tardo-manierista dell’edificio è denunciata
anche dalla facciata movimentata da tre ordini di finestre a diversa trabeazione. Due eleganti portali
gemelli in pietra immettono nelle sale del pianterreno ed un semplice scalone porta alle sale
espositive del piano nobile. Danneggiato durante la seconda guerra mondiale, il palazzo fu sottoposto
a restauro alla fine degli anni Sessanta.
La Pinacoteca anconetana esibisce dipinti che vanno dalla fine del ’300 all’’800. Il nucleo originario
delle opere risale al 1880, grazie alla donazione da parte del pittore anconetano Francesco
Podesti di un nutrito gruppo dei suoi cartoni e bozzetti. Le opere del Novecento sono conservate
nella Galleria d’Arte Moderna, all’ultimo piano. Il nucleo fondamentale è costituito dalle acquisizioni
del Premio Marche, manifestazione artistica svoltasi ad Ancona a partire dal 1957.
Considerato il più visionario fra gli artisti della Transavanguardia, dal 1980 Cucchi è un artista riconosciuto
a livello internazionale. La pittura è il mezzo che utilizza per associare forme, concetti e
materia. Attraverso l’espressione invasiva del gesto, le tele si trasformano in un territorio magico,
denso di immagini e pensieri veicoli di un discorso frammentato in migliaia di elementi sospesi.
Simboli di matrice classica e onirica, sottratti alla realtà e alla memoria, finiscono per interagire
con il tessuto cromatico, dal quale sembrano al tempo stesso emergere. La perdita delle coordinate
spazio-temporali e le continue incursioni nei territori della cultura, coincidono con l’uso indisciplinato
che Cucchi fa dei colori – sottili e poi morbidi, violenti e suggestivi – sperimentandoli
ampiamente attraverso la pittura, la ceramica e il mosaico.
Giovanni Gaggia si è rapportato a ”Trasporto di Roma” di Enzo Cucchi, stravolgendo i caratteri dissacratori
di quell’opera e rapportandoli alle mutazioni storiche della contemporaneità. Se Cucchi
ha rappresentato Roma, simboleggiata da teste nella tempesta marina, Gaggia ha lavorato sul proprio
corpo, creando un’opera autocelebrativa e provocatoria. Nella foto compare un corpo immerso
nelle acque dell’Adriatico all’alba di un nuovo giorno. Il domani è già presente e l’acqua purificatrice
allude alla spogliazione dell’arroganza del passato. L’autobenedizione rimanda all’antico
gesto propiziatorio del guerriero in partenza per l’ennesima conquista. Alla foto si unisce l’intervento
pittorico. Al colore viola, che è anche il complementare dei riflessi gialli che irradiano l’opera
di Cucchi, Gaggia affida il compito di gridare lo scandalo della sconfitta, alludendo ad una figura
papale.
nelle forme attuali intorno alla metà del ‘500. L’epoca tardo-manierista dell’edificio è denunciata
anche dalla facciata movimentata da tre ordini di finestre a diversa trabeazione. Due eleganti portali
gemelli in pietra immettono nelle sale del pianterreno ed un semplice scalone porta alle sale
espositive del piano nobile. Danneggiato durante la seconda guerra mondiale, il palazzo fu sottoposto
a restauro alla fine degli anni Sessanta.
La Pinacoteca anconetana esibisce dipinti che vanno dalla fine del ’300 all’’800. Il nucleo originario
delle opere risale al 1880, grazie alla donazione da parte del pittore anconetano Francesco
Podesti di un nutrito gruppo dei suoi cartoni e bozzetti. Le opere del Novecento sono conservate
nella Galleria d’Arte Moderna, all’ultimo piano. Il nucleo fondamentale è costituito dalle acquisizioni
del Premio Marche, manifestazione artistica svoltasi ad Ancona a partire dal 1957.
Considerato il più visionario fra gli artisti della Transavanguardia, dal 1980 Cucchi è un artista riconosciuto
a livello internazionale. La pittura è il mezzo che utilizza per associare forme, concetti e
materia. Attraverso l’espressione invasiva del gesto, le tele si trasformano in un territorio magico,
denso di immagini e pensieri veicoli di un discorso frammentato in migliaia di elementi sospesi.
Simboli di matrice classica e onirica, sottratti alla realtà e alla memoria, finiscono per interagire
con il tessuto cromatico, dal quale sembrano al tempo stesso emergere. La perdita delle coordinate
spazio-temporali e le continue incursioni nei territori della cultura, coincidono con l’uso indisciplinato
che Cucchi fa dei colori – sottili e poi morbidi, violenti e suggestivi – sperimentandoli
ampiamente attraverso la pittura, la ceramica e il mosaico.
Giovanni Gaggia si è rapportato a ”Trasporto di Roma” di Enzo Cucchi, stravolgendo i caratteri dissacratori
di quell’opera e rapportandoli alle mutazioni storiche della contemporaneità. Se Cucchi
ha rappresentato Roma, simboleggiata da teste nella tempesta marina, Gaggia ha lavorato sul proprio
corpo, creando un’opera autocelebrativa e provocatoria. Nella foto compare un corpo immerso
nelle acque dell’Adriatico all’alba di un nuovo giorno. Il domani è già presente e l’acqua purificatrice
allude alla spogliazione dell’arroganza del passato. L’autobenedizione rimanda all’antico
gesto propiziatorio del guerriero in partenza per l’ennesima conquista. Alla foto si unisce l’intervento
pittorico. Al colore viola, che è anche il complementare dei riflessi gialli che irradiano l’opera
di Cucchi, Gaggia affida il compito di gridare lo scandalo della sconfitta, alludendo ad una figura
papale.
Roberta Ridolfi
27
novembre 2004
Gemine Muse 2004
Dal 27 novembre 2004 al 30 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
PINACOTECA COMUNALE FRANCESCO PODESTI – PALAZZO BOSDARI
Ancona, Via Ciriaco Pizzecolli, 17, (Ancona)
Ancona, Via Ciriaco Pizzecolli, 17, (Ancona)
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