Si svolgerà dal 26 settembre al 2 ottobre 2005 la sesta edizione del Genio di Palermo, la manifestazione dedicata ai giovani artisti palermitani promossa dal Comune di Palermo, organizzata da Sintesi Cultura e diretta da Eva di Stefano. Trentadue artisti under 35, selezionati da Daniela Bigi, Marina Giordano e Maria Antonietta Malleo, apriranno i loro studi proponendo un articolato itinerario nel centro storico della città e nella multiforme creatività di Palermo. Una giuria internazionale, della quale fanno parte direttori di musei, critici ed esperti, oltre a valutare le opere, sceglierà anche, tra i progetti che gli artisti hanno il compito di ideare per la città di Palermo, quello più interessante e innovativo che riceverà in premio i fondi per la realizzazione.
Anche quest’anno il Genio di Palermo darà modo di conoscere una generazione di artisti emergenti, che esprimono il proprio ingegno e le proprie motivazioni utilizzando diversi linguaggi, dalla fotografia alla pittura, dal video alle installazioni. I trentatre artisti, un terzo dei quali sono donne, sono stati selezionati tra circa 250 candidati. Soltanto dodici di loro avevano già partecipato a precedenti edizioni del Genio.
Gli studi degli artisti, disseminati nel centro storico di Palermo, che per l’occasione si trasforma in un movimentato “cantiere delle arti”, resteranno aperti dal 28 settembre al 2 ottobre, dalle 18.00 alle 24.00, mentre il 26 settembre, nella Chiesa dello Spasimo, prenderanno il via i due workshop legati alla manifestazione. Curati da Ida Parlavecchio ed Emilia Valenza e rivolti a giovani artisti che operino a Palermo, i workshop saranno tenuti dall’Atelier Van Lieshout e da John Bock, due delle realtà più innovative e affermate della scena artistica internazionale.

Fondato nel 1995 da Joep Van Lieshout, l’Atelier Van Lieshout si pone all’attenzione internazionale per una serie di interventi (sculture, installazioni, lavori di design e di architettura, performance) che testimoniano un pensiero anarchico e trasgressivo dell’arte, in cui la condizione da “nomade”, i concetti di emarginazione sociale, di solidarietà collettiva e di libertà sessuale, diventano i temi della contemporaneità artistica.

Il tedesco John Bock è fra gli artisti di punta delle nuova avanguardia europea, autore di performance dal carattere eclettico e visionario e dagli effetti spiazzanti. Scultore e attore, costruisce strutture fatte di materiali precari e utilizza oggetti dalle forme improbabili per creare universi, di cui egli stesso è protagonista, che alludono ai temi e alle ossessioni del nostro tempo. Le sue “lezioni”, coinvolgenti e assurde, sono l’espressione di una personalità poliedrica che è stata definita a metà fra lo scienziato pazzo e Buster Keaton.