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George Lilanga / Ugo Nespolo – Ugo Nespolo incontra George Lilanga
L’incontro tra il maestro della Pop Art italiana e il più grande artista africano. Gli Shetani in contatto con i Collage di Nespolo; le immagini di Lilanga permeate da flussi magici, cromatismo, voglia di vivere, movimento e ritmo, si legano a quelle ludiche ed enigmatiche di Nespolo.
Comunicato stampa
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Ugo Nespolo incontra George Lilanga.
Ugo Nespolo, uno dei maggiori artisti italiani, cresciuto e formatosi a Torino in un clima di tradizione culturale ed intellettuale senza pari in Italia e in un contesto pronto a recepire tutti i fermenti di quegli anni, esordì avvicinandosi all’area concettuale, ma mostrando subito una notevole attenzione a seguire essenzialmente l’intuizione personale e fortissime capacità analitiche. Sono gli anni della Pop Art americana e delle sue varianti nazionali in Europa, dell’Arte cinetica, della Minimal Art, di Fluxux, dell’Arte Povera. Nespolo partecipa a queste esperienze ed il suo non è certo un ruolo secondario. Ma Nespolo è già ancora un passo avanti con le sue opere di cinema sperimentale. Artisti amici come Enrico Baj, Luciano Fontana e Michelangelo Pistoletto sono i suoi attori sui generis. La macchina da ripresa viene usata liberamente con intenzioni principalmente ludiche, ma con mirabile accortezza e padronanza. E poi l’artista prosegue nell’utilizzo di temi e materiali inconsueti. Sperimenta con maestria tutti i mezzi d’espressione artistica: dalla pittura e scultura, al cinema, al teatro e alla scrittura; utilizza tutti i materiali, i tradizionali come la tela, i colori, il marmo e il legno e gli inusuali come il ferro, la pietra, la iuta e le tecniche innovative come gli intarsi di legno, il vetro, le ceramiche, i tessuti; tutto è facile per lui che rappresenta il prototipo di artista poliedrico capace nell’uso dei più diversi mezzi espressivi, ma sempre con risultati eccellenti.
George Lilanga, l’artista africano più noto, forse il più conosciuto tra gli artisti non occidentali, il Picasso Africano, così definito non per l’assonanza delle opere con il grande maestro spagnolo, ma per la simile impronta rivoluzionaria da lui lasciata nell’arte, nel continente nero, ma anche in tutto il mondo, per uno stile che ha segnato l’arte contemporanea africana, ma anche quella di artisti occidentali del calibro di Keith Haring.
Ugo Nespolo, George Lilanga, un incontro casuale dovuto alla scoperta e all’innamoramento da parte dell’artista piemontese per le opere dello scomparso artista africano. Un amore provocato dal suo vivacissimo cromatismo, dalle scene di vita di villaggio piene di voglia di vivere e di continui movimento e ritmo, rappresentate attraverso le immagini degli Shetani, i diavoli della tradizione Makonde che Lilanga ha trasformato in spiritelli gioiosi. Nespolo ha subito apprezzato anche i materiali di recupero utilizzati da Lilanga, la masonite, la faesite, le pelli di capra, i legni.
I personaggi antropomorfi di Lilanga sono così entrati nell’Atelier di Nespolo e si sono subito trovati nel migliore degli ambienti possibili: gli Shetani del grande genio africano tra le opere fantastiche del grande maestro torinese.
Ugo Nespolo, uno dei maggiori artisti italiani, cresciuto e formatosi a Torino in un clima di tradizione culturale ed intellettuale senza pari in Italia e in un contesto pronto a recepire tutti i fermenti di quegli anni, esordì avvicinandosi all’area concettuale, ma mostrando subito una notevole attenzione a seguire essenzialmente l’intuizione personale e fortissime capacità analitiche. Sono gli anni della Pop Art americana e delle sue varianti nazionali in Europa, dell’Arte cinetica, della Minimal Art, di Fluxux, dell’Arte Povera. Nespolo partecipa a queste esperienze ed il suo non è certo un ruolo secondario. Ma Nespolo è già ancora un passo avanti con le sue opere di cinema sperimentale. Artisti amici come Enrico Baj, Luciano Fontana e Michelangelo Pistoletto sono i suoi attori sui generis. La macchina da ripresa viene usata liberamente con intenzioni principalmente ludiche, ma con mirabile accortezza e padronanza. E poi l’artista prosegue nell’utilizzo di temi e materiali inconsueti. Sperimenta con maestria tutti i mezzi d’espressione artistica: dalla pittura e scultura, al cinema, al teatro e alla scrittura; utilizza tutti i materiali, i tradizionali come la tela, i colori, il marmo e il legno e gli inusuali come il ferro, la pietra, la iuta e le tecniche innovative come gli intarsi di legno, il vetro, le ceramiche, i tessuti; tutto è facile per lui che rappresenta il prototipo di artista poliedrico capace nell’uso dei più diversi mezzi espressivi, ma sempre con risultati eccellenti.
George Lilanga, l’artista africano più noto, forse il più conosciuto tra gli artisti non occidentali, il Picasso Africano, così definito non per l’assonanza delle opere con il grande maestro spagnolo, ma per la simile impronta rivoluzionaria da lui lasciata nell’arte, nel continente nero, ma anche in tutto il mondo, per uno stile che ha segnato l’arte contemporanea africana, ma anche quella di artisti occidentali del calibro di Keith Haring.
Ugo Nespolo, George Lilanga, un incontro casuale dovuto alla scoperta e all’innamoramento da parte dell’artista piemontese per le opere dello scomparso artista africano. Un amore provocato dal suo vivacissimo cromatismo, dalle scene di vita di villaggio piene di voglia di vivere e di continui movimento e ritmo, rappresentate attraverso le immagini degli Shetani, i diavoli della tradizione Makonde che Lilanga ha trasformato in spiritelli gioiosi. Nespolo ha subito apprezzato anche i materiali di recupero utilizzati da Lilanga, la masonite, la faesite, le pelli di capra, i legni.
I personaggi antropomorfi di Lilanga sono così entrati nell’Atelier di Nespolo e si sono subito trovati nel migliore degli ambienti possibili: gli Shetani del grande genio africano tra le opere fantastiche del grande maestro torinese.
10
settembre 2010
George Lilanga / Ugo Nespolo – Ugo Nespolo incontra George Lilanga
Dal 10 settembre al 04 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
ore 11 – 13 e 17 – 19,30
Autore
Curatore