Giacomo Bonciolini, presenta in questa personale l'esito della sua ricerca iniziata ormai più di quaranta anni fa. Nel testo critico introduttivo la storica dell'Arte Giovanna Uzzani rileva alla chiusura del percorso espositivo che: "La mostra Il respiro del tempo dunque si chiude idealmente al punto di partenza. Emerge il coraggio dell’artista di riarticolare il proprio passato, dando un senso nuovo e compiuto alle opere giovanili, come reversibili e in dialogo pregnante con il presente. È un canone dolce, che mette a nudo l’autore, umilmente sospeso dinanzi alle porte del mistero della vita”.
Suono, immagini, sculture, si articolano in questo percorso di ricerca. Il risultato è una sintesi interlinguistica, che cerca emozioni, immagini, nuovi universi. L'arte può concedere questa libertà: la possibilità di proporre sintesi che alla scienza e alla matematica, in funzione della loro necessità di rispettare certi canoni, sono negate.