Un contatto è una forma di conoscenza che avviene tramite l’aderenza di almeno due soggetti. La forma di contatto più affascinante è il contatto per contagio: questa modalità si presenta come una trasmissione inconsapevole e viene percepita soltanto una volta che ha agito. Anche il contagio si presenta nel rapporto stretto tra la vita e l’arte. Per questo, CONTATTOcontagio è una mostra che vede protagonisti due artisti che lavorano su due linguaggi e due temi completamente differenti.

Giacomo Lambrugo adotta un’estetica del tutto espressionista, sia nelle forme sia nelle cromie. Nelle sue tele possiamo distinguere la raffigurazione di corpi umani, anatomie distorte che si intrecciano e si scambiano flussi di colori, dai più caldi ai più freddi. Le figure, senza un reale volume corporeo, arieggiano su uno sfondo scuro e indefinito e i gesti che le compongono sono primitivi e scarni.

Luana Corrias presenta invece opere con un linguaggio più materico e più scultoree, realizzate con diversi materiali per lo più di scarto. Le forme risultanti dall’assemblaggio di diversi oggetti, hanno la parvenza di essere piccoli embrioni concettuali; ogni pezzo che compone l’opera è tenuto insieme da un legante (filo di ferro piuttosto che paraffina) che non è soltanto un espediente tecnico, ma rappresenta la poetica dell’artista.

Giacomo e Luana tuttavia non sono totalmente agli antipodi. In CONTATTOcontagio vengono messe in luce anche le analogie dei due artisti. Entrambi infatti usano in maniera ossessiva elementi di scarto (per lo più ritagli di carta o di stoffa) che inglobano all’interno del loro supporto di lavoro. Il contatto tra i vari elementi è fondamentale per capire le loro ricerche artistiche: una mano, una cucitura, un insieme unico di oggetti sono tutti componenti di un’unica espressione, la vicinanza tra la vita e l’arte.