CROMOSOMABIT
Testo di Mercedes Auteri

Giambattista Rosini è un artista poliedrico che affronta i linguaggi della pittura, della grafica e dell’illustrazione. Nasce a Catania, studia all’Accademia di Belle Arti, espone sue opere in collettive e personali presso diverse gallerie d’arte in Sicilia. Nel 2001 si trasferisce a Milano e lavora come illustratore e grafico. Collabora con case editrici e studi di comunicazione, organizza e...venti artistici affrontando spesso temi sociali. Ha più recentemente realizzato opere pittoriche di notevoli dimensioni, su parete, in luoghi pubblici e in abitazioni private.
Le opere su tela esposte, in occasione della personale CROMOSOMA BIT, al Centro culturale delle Ciminiere di Catania, riuniscono alcuni dei mostruosi soggetti elaborati da Rosini negli ultimi anni. Sono figli, affetti da gigantismo, di madri strisce di fumetto e padri libri di fantascienza. Sono fratelli di un’epopea pop che, da Roy Lichtestein a Jeff Koons, passando per Takashi Murakami, racconta un nuovo e indecifrabile linguaggio transgender. Non a caso il titolo dell’esposizione pesca all’amo differenti valori semantici: il cromosoma che è la trasmissione genetica dei caratteri ereditari; il bit che è l'unità di misura della quantità d'informazione (definita come quantità minima che serve a discernere tra due possibili alternative equiprobabili); l’assonanza con il termine beat, evocazione, nemmeno troppo lontana nel tempo, di quella generazione beata, battuta (ma non sconfitta) e ribelle che provò a modificare le leggi del sistema, come scrisse Allen Ginsberg, che hanno coperto la Terra di polizia segreta, campi di concentramento, oppressione, schiavitù, guerra, morte.
Contenuti spesso scomodi e compromettenti, riso intriso di malinconia, verità taciute alla gente comune si nascondono dentro le sostanze melmose dei mostri di Rosini. Denuncia ironica, sarcastica, strafottente che tocca problematiche attuali; allegoria di gesti ed azioni della quotidianità; disagio di una società, a volte crudele, che ha perso di vista l’essere umano, smettendo ogni tanto di essere umana.