La mostra Per tabulas presenta al pubblico una trentina di opere che l’arista Giampaolo Cossu ha realizzato negli ultimi cinque anni. I lavori costituiscono un capitolo definito nella produzione dell’autore, ben delineato rispetto a quella precedente. Le opere non portano titolo proprio, ma sono comprese in quello generale. Ogni opera quindi è tabula nel senso più lato e la preposizione per chiarisce l’idea del percorso di ricerca che l’artista ha condotto e che vuole trasmettere al visitatore come itinerario visivo. Esso si sviluppa negli ambienti della sala mostre temporanee (del museo civico archeologico di Villanovaforru) rispettando una progressione cromatica che va dalle opere più scure a quelle più luminose.
I lavori si caratterizzano per una varietà nell’uso dei materiali. In molti la tavola non funge solo da supporto al colore, inteso come tradizionale pellicola pittorica delle forme dipinte, ma è parte essenziale della composizione. È stata scelta perché il materiale ha manifestato un qualche segno che l’ha resa adatta ad accogliere il pigmento e può così trasformarsi.
A seconda delle venature il colore, steso con spiccata sensibilità cromatica, si modifica, esalta la superficie e crea degli effetti che conversano in armonia con gli elementi volutamente inseriti dall’artista.
In alcune opere compare un frammento, un ramo, una radice con le sue nodosità, fissata o legata; in altre si distende la trama morbida e stropicciata del lino dove gli strappi, cuciti con la regolarità dello spago, con meraviglia lasciano emergere ciò che è nascosto e che viene rivelato dalla preziosità del rosso, dell’azzurro e dell’oro.
La pienezza della forma circolare compare in quasi tutte le opere. Essa è un segno astrale, primitivo, realizzato con la foglia d’oro, o talvolta è un elemento aggiunto come un tassello o un disco di legno. Particolare cura vi è nell’uso dell’oro, strumento attraverso cui traspare il sentimento di spiritualità che tiene legati tutti i lavori.

Maura Quartu