I miei lavori, pur di natura eminentemente concettuale, non rinunciano alla potenza espressiva dell'immagine. Costruiscono un codice minimo, un linguaggio formale articolato che, come una potente lente d'ingrandimento, offre uno sguardo sul mondo da una prospettiva singolare ma, comunque, universalmente comprensibile, a vari livelli.
Spazio perché allude ad una dimensione altra rispetto al quotidiano, nel medesimo tempo sacra e reale. Vitale come l'acqua, come una crescita organica, come un moto circolare, come un segno arcaico dove natura e cultura rimandano rispettivamente alla sfera emotiva e al controllo razionale, poiché la natura medesima forse neppure esiste di per se stessa ma diventa tale nel momento in cui si esprime attraverso la forma e la parola.

Gian Luigi Braggio
Nato a Torino nel 1970, ha studiato presso l’Accademia Albertina di Torino. Prima bibliotecario specializzato, grafico, poi insegnante di disegno e storia dell’arte nella scuola pubblica, da anni si dedica assiduamente alla ricerca artistica.
Ricordiamo, tra le mostre recenti, la personale al Circolo degli Artisti di Torino nel 2008 e le numerose partecipazioni collettive.