Bonesini ha progettato questa mostra nella 'sua' Galleria con una visione dell'allestimento originale e inaspettata, quasi a imporre all'opera di adeguarsi al supporto che la accoglie, e non viceversa.
Il bianco invade gli spazi visivi ma, focalizzando l'attenzione, possiamo osservare blocchetti disposti in modo regolare, progettati per sostenere piccolissime opere, o quadri incorniciati di bianco che racchiudono altre opere di piccolo formato.
Il soggetto è per tutte lo stresso: l'oscurità della notte che viene squarciata da luminosità più o meno intense.
Sembrano paesaggi 'quasi' astratti, dove solo il cipresso stilizzato - forse la firma dell'autore - richiama l'attenzione sulla possibilità che il segno, il colore, le sfumature, le ombre vogliano significare qualcosa di reale.
Così, accanto alla maniacale cura del dettaglio, si manifesta il sottile orgoglio dell'artista per essere riuscito a comporre un'opera estremamente raffinata attraverso l'uso di tecniche originali... anche casuali, quando entra in gioco un fissativo più o meno diluito che muove imprevedibilmente i pigmenti...
Nate come espressione poetica, le opere pittoriche sono eseguite con una tecnica sperimentale che le avvicina all'espressività della fotografia, con suggestioni che richiamano la classicità.
Una mostra aperta dal 17 febbraio al 4 marzo 2024 che suscita l'immaginario inconscio nascosto in ciascuno di noi, in prossimità di quegli spazi, accanto alla notte, che pian piano si aprono alla luce, squarciando il buio più fitto.