Le verbose e criptiche opere di parole e non solo di Gian Paolo Lazzarini, artista brianzolo, approdano negli spazi della Galleria 9 Colonne di Ferrara. Opere pittoriche che inglobano le suggestioni conseguite agli studi di Silvio Ceccato, letterato a cui si deve la promozione in Italia della cibernetica - scienza che studia i fenomeni di autoregolazione e comunicazione - e della sua applicazione alle attività linguistiche. Lazzarini impronta infatti la sua ricca produzione artistica sulla percezione, sul funzionamento della mente umana in relazione alla comunicazione. I termini dell’immagine vengono completamente rovesciati: non più la datità esterna da scoprire, ma una strutturazione dinamica da riconoscere, secondo i ritmi che vengono dalle stimolazioni esterne. “La mia maggiore aspirazione sarebbe di potergli essere in qualche modo di supporto” - dice Lazzarini di Ceccato.

La sobrietà della struttura e l’assenza di ricercatezza nella scelta dei materiali sono frutto della precisa scelta estetica ed etica che ha portato l’artista ad una libera riappropriazione della lingua e alla realizzazione dei ritratti logonici. Come ha scritto Viola Lilith Russi, indispensabile a questo punto un intelligente e consapevole utilizzo delle parole, che Lazzarini enfatizza giocando, costruendo racconti di immagini, scampoli di messaggi, ironiche narrazioni di simboli. Provocazioni, arguti depistaggi percettivi, generosi inviti ad un creativo relazionarsi con tutto quel che di buono ci permette ancora di intuire, fantasticare, eroicamente desiderare.

Gian Paolo Lazzarini ha recentemente esposto presso la Libreria Bocca di Milano e, in omaggio ai 150 anni del quotidiano “La Nazione”, presso la Galleria 9 Colonne-SPE-La Nazione di Firenze.