Giancarlo Laurenti a Piobesi


Giancarlo Laurenti, come scritto in occasione della sua ultima mostra di scultura “Laiche spiritualità”: è un artista calato nel suo tempo e nel suo contesto. Giancarlo Laurenti, scultore e pittore di ormai lungo corso, presenta, non a caso, le sue sculture in contemporanea con l'Ostensione della Sacra Sindone a Torino. Laurenti ha la particolarità di andare alla ricerca di tronchi e resti di materie nei pressi del fiume Po e, attraverso la sua sensibilità di artista, riesce a vedere all'interno di questi avanzi del tempo [e della civiltà] delle figure che, con il suo lavoro, porta alla luce con la scultura.

Queste figure possono essere uomini, animali, oppure possono esprimere concetti [vedi la serie sull'evoluzione dell'uomo] o, come nel caso dei suoi angeli, esprimere la spiritualità dell'artista. L'uomo è certamente un animale razionale, ma sa bene che non può fare a meno del suo lato emotivo e trascendentale [e anche l'arte fa parte di questo lato]; ecco quindi l'artista che scava con le sue mani i solchi che il tempo ha lasciato alla storia e, attraverso questa azione, fa scaturire dalla sua opera il bisogno dell'uomo di andare oltre se stesso, di andare a soddisfare il bisogno di spirito che non è più carne.

Giancarlo Laurenti, scultore ben calato nel suo tempo e nel suo contesto, artista laico che, per mezzo dell'angelo, simbolo che rappresenta più di altri la spiritualità del contesto in cui è cresciuto e vive, riesce a suscitare e, contemporaneamente, a soddisfare il bisogno di spiritualità di chi osserva [viene incantato] dalle sue creazioni scolpite nel legno.

Artista che riesce a soddisfare il bisogno di spiritualità con i suoi angeli incisi nello spirito del mondo, spirito racchiuso il riva a quel fiume che chiamiamo, e sempre chiameremo, con un semplice e unico nome: Vita.

Ecco, per completare il discorso su questo scultore, vorrei riallacciarmi proprio da questa parola: Vita.

Ora, voi potreste osservare [e/o toccare] qualsiasi scultura tra quelle in mostra e, nonostante non vi sia nulla di vivo, la vostra sensazione sarà quella di trovarvi in presenza di esseri viventi, infatti, generalmente, vi è una sorta di silente riverenza alle mostre di Laurenti.

Perché?

In fin dei conti siamo in presenza di pezzi di legna o materiali plastici sopravvissuti [!] a vecchie industrie in disuso che li hanno abbandonati in riva a un fiume; quindi la domanda si fa ancora più pressante: perché mi sento così coinvolto da della materia che quasi arriva, se mi concentro su di essa, a commuovermi?

Che cosa hanno di speciale e unico queste sculture, con le loro torsioni, le loro ruvidezze e il loro quasi ossessivo attaccamento al materiale di cui sono fatte?

La risposta risiede nella completezza umana che si percepisce scaturire da queste meravigliose sculture. Infatti se nell'ultima mostra “Laiche spiritualità” ci si è potuti concentrare sulla spiritualità di alcune opere, in questa possiamo completare e chiudere il cerchio cercando di far comprendere, a chiunque, il perché le sue sculture piacciano così tanto e, sopra ogni altra cosa, diano un senso di appagamento.

Il fatto è che l'uomo, oltre a essere spirituale, forma la sua completezza su altri due piani: quello materiale e quello emotivo. Le figure che ci troviamo ad osservare, anche in questa mostra, soddisfano queste tre caratteristiche: sentiamo molto vicino il materiale di cui sono fatte [e percepiamo il tempo che si è andato accavallando su quel materiale, come se quelle increspature fossero la nostra stessa pelle], ci emozionano perché, colpiti dalle loro forme o dai concetti che rappresentano, riusciamo di volta in volta a immedesimarci nei sentimenti che accompagnano lo scorrere della nostra vita nel tempo [e le proviamo tutte le emozioni, e le possiamo provare anche tutte nei confronti della stessa scultura] e, come già detto, anche un'aurea spirituale: un che di mistico, sacro e allo stesso tempo pagano.

Ecco allora spiegato il silenzio in cui spesso si è immersi ad una mostra di Laurenti.

Ѐ il silenzio che a volte è l'unico atteggiamento da tenere.

Ѐ il silenzio che a volte è l'unico sinonimo per spiegare davvero la Vita.


Silvano Ferrarese