L’arte, la vita, la natura o secondo un ordine cronologico, la natura, la vita, l’arte….

Per chi ha dimestichezza col mistero questa trinità è la sintesi, il compendio che giostra da un punto all’altro il pianeta Terra.

Saranno entità ( dèi o miti) pure e separate.

Ma una non sta senza l’altra, e l’altra ancora, insieme formano il diennea che trasmette continuità d’esistenza al suo corpo celeste.

L’intreccio di queste grandezze porta l’uomo, piccolo e fragile, a interrogare; a interrogarsi.

Non fanno altro che questo, gli artisti Giancarlo Novello e Carlo Pecorelli.

La mostra, i quadri, le sculture, il colore come strumento d’indagine e mezzo per esprimerla ed emozionarsi..

Tutto questo e altro appartiene al mistero più grande che è il mistero di Dio: la creazione. Non che questo spinga l’uomo a competere. Ma il suo tentativo, riuscito o no, è costringere il proprio spirito a uscire allo scoperto e mostrarlo ai suoi simili.

Che sia una linea, un’acqua, un porticciolo di pace, un muro scrostato e dipinto dal tempo nel tempo dell’uomo, o un frammento come un occhio, un taglio, una maschera adagiata sulla tela, poco importa.

Conta l’emozione scovata, scoperta e promossa a visione dell’artista. Questo è quanto l’invito a visitare la mostra si prefigge.

Saperne di più e appagare, se può, la curiosità artistica. Propria di chi l’arte la fa. Propria di chi l’arte la guarda e, meditandola, la gode.



Leonardo Di Venere