Volterra (PI)
Saletta del Giudice Conciliatore
di Palazzo dei Priori



16/30 giugno 2012

inaugurazione sabato 16 giugno ore 17.30


Gianfranco Gianfaldoni
“I Colori di Pietra” - Segno e pensiero

La pietra frantumata dà vita a campiture materiche raffinatissime, brillanti, calde e persistenti, custodi dell’incontro tra il mistero dei codici del pensiero e gli spazi imponderabili del reale, nell’opera del professore artista, conoscitore esperto di antichissime tecniche espressive

Quando il senso profondo della storia, accompagnato dall’eterno enigma esistenziale, il mistero stesso dei codici interpretativi della realtà, dai primi segni dell’era atavica, ai linguaggi del presente, s’imbrigliano nei colori scoperti nella materia ostica della pietra frantumata, si apre un nuovo spazio espressivo che raccorda l’archeologico al contemporaneo, e gli alti dettami perduti del “saper fare” s’incontrano con la forza creativa e libera del “saper essere”.

La Saletta del Giudice Conciliatore, a Palazzo dei Priori, nel pieno centro storico di Volterra (PI), accoglie la nuova personale “I Colori di Pietra”, del prof. Gianfranco Gianfaldoni, organizzata da Renato Bacci, patrocinata dal Comune di Volterra e dall’Accademia dei Sepolti e che sarà inaugurata sabato 16 giugno 2012, alle ore 17.30.

Celeste e indaco, grigio ghiaccio, oro caldo, sabbia, in un percorso che va dai segni che precedono la scrittura, nei “Sassi aziliani”, intuiti nelle pietre e riconosciuti nei sassi reali che ricordano, per morfologia naturale, quelli del sito di Le Mas-d'Azil nei Pirenei francesi di fine Paleolitico, esorditi da pratiche rituali, alle corde Inca. Pensieri astratti, che riecheggiano anche nei più recenti “segni di proprietà” e nelle pittografie che riproducono in sintesi l’oggetto percepito.
Una ricerca che rimanda anche il tocco ironico dei “linguaggi dei vagabondi”, che accompagna in quella mano gentile e creativa dell’artista, maestro della luce-ombra già nella pittura ad acquerello, e disegnatore abilissimo, fino alla scrittura cuneiforme, che inizia a tradurre in segno il suono, ed alle evoluzioni in stadi concentrici delle forme architettoniche.
In ultimo i volti cubisti completano l’itinerario dove “segno” ed “essere” s’incontrano nella stessa materia. Una storia del pensiero, scoperta come a tratti lineare a tratti complessa e circolare, svelata anche nei “Tesori del mare”, realizzati con l’impiego delle dorature arcaiche e di quella di Duccio di Buoninsegna, appresa da Gianfaldoni negli anni di insegnamento nel senese.
Ma c’è anche la “gemina”, la vera e propria arte di inserire il metallo nel legno. Scuole eccellenti del passato che risuonano in una “strada del tutto propria”, dallo stile compiutamente moderno, in un’opera che spesso prosegue anche nella cornice, impreziosita da “sabbie di pietra” e mosaici raffinatissimi.
Dalla doppia personale insieme a Lodovico Pini, presso le Logge del Palazzo Pretorio a Volterra, promossa dall’allora Assessore alla Cultura Renato Bacci, negli anni ’90, e la più recente presso il Caffè Betti a Ponteginori nel luglio 2011, un ciclo concentrico anche nel tracciato biografico, che vede ancora insieme l’ex assessore e l’artista, in un evento che affonda nella storia e la restituisce, con stile e maestria, nello scenario di sintesi del contemporaneo.

La mostra resterà aperta ai visitatori, fino al 30 giugno 2012, negli orari 10-12 e 16.30-19.