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Giangiacomo D’Ardia – Patchwork
Un’installazione composta da di diverse tavole – alcune che si svolgono nella loro normale estensione bidimensionale, altre ricomposte in forma tridimensionale: un cubo, un prisma. Su di esse Giangiacomo D’Ardia propone un itinerario attraverso la sua carriera umana e professionale di architetto.
Comunicato stampa
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In mostra presso la Galleria Embrice un’installazione di Giangiacomo D’Ardia, architetto romano classe 1940.
Si tratta di quattro tavole elaborate al computer, a partire da immagini e disegni originali di provenienza e formati diversi.
La prima tavola, 234cm x 90cm, propone un percorso - non per forza lineare, e perciò accessibile da diversi punti - costituito da riproduzioni di progetti originali, fotografie o particolari di opere pittoriche e scultoree tratte dalla storia dell’arte. Giangiacomo D’Ardia ci tiene a segnalare che si tratta di un gioco: le immagini rappresentano le stazioni di un grande gioco dell’oca le cui regole ognuno può stabilire da sé.
Non può mancare quindi un dado. Una tavola composta da sei facce riunite a formare un cubo, 30cm x 30cm x 30cm, la cui superficie riporta immagini e testi, invece che i soliti puntini indicanti i numeri naturali da uno a sei.
Allo stesso modo, un prisma retto a base triangolare (h 90cm x 26cm di lato) ci riflette una serie di suggestioni, dalla copertina di “Eupalinos” di Paul Valery edito da Gallimard nel 1924, a diversi progetti originali.
Sulla parete opposta la grande composizione, “Città” (240cm x 50cm), sulla quale svettano, fuori scala, una serie di progetti, realizzati e non. A Chiudere idealmente il percorso, la tavola presenta una scena bucolica dell’incisore Lorenzo D’Ardia (1905-1983), avo di Giangiacomo, le cui figure sono rimodulate e ricontestualizzate all’interno di un ambiente urbano in via di sviluppo.
Si tratta di quattro tavole elaborate al computer, a partire da immagini e disegni originali di provenienza e formati diversi.
La prima tavola, 234cm x 90cm, propone un percorso - non per forza lineare, e perciò accessibile da diversi punti - costituito da riproduzioni di progetti originali, fotografie o particolari di opere pittoriche e scultoree tratte dalla storia dell’arte. Giangiacomo D’Ardia ci tiene a segnalare che si tratta di un gioco: le immagini rappresentano le stazioni di un grande gioco dell’oca le cui regole ognuno può stabilire da sé.
Non può mancare quindi un dado. Una tavola composta da sei facce riunite a formare un cubo, 30cm x 30cm x 30cm, la cui superficie riporta immagini e testi, invece che i soliti puntini indicanti i numeri naturali da uno a sei.
Allo stesso modo, un prisma retto a base triangolare (h 90cm x 26cm di lato) ci riflette una serie di suggestioni, dalla copertina di “Eupalinos” di Paul Valery edito da Gallimard nel 1924, a diversi progetti originali.
Sulla parete opposta la grande composizione, “Città” (240cm x 50cm), sulla quale svettano, fuori scala, una serie di progetti, realizzati e non. A Chiudere idealmente il percorso, la tavola presenta una scena bucolica dell’incisore Lorenzo D’Ardia (1905-1983), avo di Giangiacomo, le cui figure sono rimodulate e ricontestualizzate all’interno di un ambiente urbano in via di sviluppo.
04
marzo 2024
Giangiacomo D’Ardia – Patchwork
Dal 04 al 09 marzo 2024
architettura
Location
GALLERIA EMBRICE
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì 4 a venerdì 8 marzo 2024, visite solo su appuntamento.
Per accedere alla mostra scrivere a: galleria.embrice@gmail.com, indicando, oltre al proprio nome e cognome un recapito telefonico.
Sabato 8 marzo, dalle 18:00 dibattito a chiusura della mostra.
Vernissage
2 Marzo 2024, INAUGURAZIONE: sabato 2 marzo dalle 18:00.
A CHIUSURA: dibattito sabato 8 marzo dallle 18:00.
Sito web
Autore
Curatore