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Gianni Cestari – Nuovi Mondi
Un lavoro di pittura di Gianni Cestari dedicato a Vincenzo Maria Coronelli , Frate veneziano (1650-1718), geografo, cartografo, cosmografo.
Comunicato stampa
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NUOVI MONDI
Gianni Cestari dialoga con Vincenzo Maria Coronelli
Un lavoro di pittura di Gianni Cestari dedicato a Vincenzo Maria Coronelli , Frate veneziano (1650-1718), geografo, cartografo, cosmografo.
A cura di Graziano Campanini e Maria Gioia Tavoni
in collaborazione con Micol Argento e Maria Elena Barbieri, la mostra è un progetto e una realizzazione
del Comune di Pieve di Cento (Bologna), Assessorato alle Attività Culturali, con il contributo della Fondazione del Monte.
Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura.
Accompagna la mostra un volume edito dalla Casa Editrice BUP-Bononia University Press.
Esso comprende interventi di: Graziano Campanini, museologo e critico d’arte; Franco Farinelli, docente
di Geografia all’Università di Bologna; Maria Gioia Tavoni, docente di Biblioteconomia all’Università di Bologna; Nicolangelo Scianna, restauratore; Maria Tasini, Responsabile dell’Archivio storico del Comune di Pieve di Cento; Paul Bright, Assistant Director della Hanes Gallery presso la Wake Forest University (NC); Micol Argento, giornalista.
“Nuovi Mondi” è il titolo con cui viene alla luce un progetto artistico ideato da Graziano Campanini e realizzato con Maria Gioia Tavoni. Esso nasce nel 2006 con il fortunato ritrovamento sul mercato antiquario di un raro volume di Vincenzo Coronelli, il grande cartografo ed enciclopedista. Benché privato delle illustrazioni originali, il libro ha conservato intatto il proprio fascino tanto da indurre l’artista
Gianni Cestari a riprodurre il registro delle 72 figure mancanti, con tecnica mista su cartone da cm.50x35, reintegrando con la propria sensibilità le parti del volume asportate a scopo commerciale. Così egli ha ridato vita al seicentesco volume del Coronelli.
Le sue immagini, scaturite da una libera suggestione e mai mimesi delle originali, “colgono nel segno e invitano a pensare: sembrano un testamento della memoria” (M.G.Tavoni). Le sue opere colloquiano con le tavole originali dell’Atlante veneto proponendo al pubblico una scelta di recupero e valorizzazione del patrimonio librario inusuale rispetto alle tradizionali metodologie: quella dell’interpretazione in chiave contemporanea.
“In una società in cui si disperdono interi patrimoni culturali senza battere ciglio, preoccuparsi di salvare
un solo libro può parere eccessivo. Ma ogni singolo libro antico è parte imprescindibile del nostro DNA culturale e questa proposta di salvataggio e valorizzazione potrà forse rappresentare un nuovo, diverso modo di operare” (G.Campanini).
Accanto ai lavori di Cestari, la mostra espone tre volumi dell’Atlante Veneto, conservati nell’Archivio Storico del Comune di Pieve di Cento e l’esemplare del Tomo I dell’Atlante Veneto che ha dato origine al progetto.
Gianni Cestari è nato a Bondeno di Ferrara, dove abita e lavora. La sua ricerca pittorica è fondata sull’affabulazione dell’immagine e del colore, fra respiro informale e rimandi figurativi.
Nella pittura si muove in equilibrio sul crinale che divide l’astrazione dalla figurazione venando entrambe di una sorta di malinconia a volte struggente a volte leggiadra, sempre poetica.
Ha tenuto esposizioni personali e ha partecipato a rassegne collettive presso gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero.
Fra queste si ricordano: a Pieve di Cento (Bologna) nel Museo d’Arte del Nocecento “G. Bargellini” e nella Pinacoteca Civica; a Ferrara nella Casa di Cultura Giorgio Cini e nella Casa di Ludovico Ariosto.
In Belgio nella Galleria Koma di Mons e nel Chateau D’Ecausinnes-Lalaing di La Louviere; in Portogallo nel Museu da Agua di Lisbona; in Gran Bretagna nell’Istituto Italiano di Cultura a Londra; in Ucraina nel Museo Etnografico di Yassinya e nel Museo d’Arte Orientale di Odessa; negli Stati Uniti nella Hanes Art Gallery di
Winston-Salem.
Vincenzo Coronelli, frate francescano (1650-1718), visse principalmente a Venezia, presso il Convento di Santa Maria Gloriosa dei Frari, dove fondò l’Accademia degli Argonauti, considerata la più antica società geografica del mondo. Cosmografo, geografo, cartografo può essere considerato uno dei più famosi costruttori di globi del XVII secolo. Non aveva ancora trent’anni quando realizzò i suoi primi due globi, uno terrestre e uno celeste, per il duca di Parma, Ranuccio II Farnese, poi andati perduti. Celebri quelli realizzati nel 1683 per il Re Sole, Luigi XIV, destinati alla Reggia di Versailles e attualmente conservati alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Da allora in poi Coronelli fu incaricato di realizzare globi di ogni dimensione dai nobili di tutta Italia ed Europa.
Instancabile poligrafo ed editore, pubblicò nel 1690 l’Atlante Veneto, in 13 tomi, primo trattato italiano di geografia generale, con pagine sui sistemi cosmografici, la costruzione di carte, le recenti scoperte geografiche, l’astronomia. Cosmografo Ufficiale della Repubblica di Venezia, affiancò alla produzione cartografica quella della prima “moderna” enciclopedia geografica, la Biblioteca Universale, purtroppo rimasta incompiuta.
Nel 1717 venne chiamato a Vienna dall’imperatore Carlo VI e nominato Commissario e direttore perpetuo del Danubio, del quale fiume studiò il corso scrivendo un trattato di idrostatica.
Gianni Cestari dialoga con Vincenzo Maria Coronelli
Un lavoro di pittura di Gianni Cestari dedicato a Vincenzo Maria Coronelli , Frate veneziano (1650-1718), geografo, cartografo, cosmografo.
A cura di Graziano Campanini e Maria Gioia Tavoni
in collaborazione con Micol Argento e Maria Elena Barbieri, la mostra è un progetto e una realizzazione
del Comune di Pieve di Cento (Bologna), Assessorato alle Attività Culturali, con il contributo della Fondazione del Monte.
Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura.
Accompagna la mostra un volume edito dalla Casa Editrice BUP-Bononia University Press.
Esso comprende interventi di: Graziano Campanini, museologo e critico d’arte; Franco Farinelli, docente
di Geografia all’Università di Bologna; Maria Gioia Tavoni, docente di Biblioteconomia all’Università di Bologna; Nicolangelo Scianna, restauratore; Maria Tasini, Responsabile dell’Archivio storico del Comune di Pieve di Cento; Paul Bright, Assistant Director della Hanes Gallery presso la Wake Forest University (NC); Micol Argento, giornalista.
“Nuovi Mondi” è il titolo con cui viene alla luce un progetto artistico ideato da Graziano Campanini e realizzato con Maria Gioia Tavoni. Esso nasce nel 2006 con il fortunato ritrovamento sul mercato antiquario di un raro volume di Vincenzo Coronelli, il grande cartografo ed enciclopedista. Benché privato delle illustrazioni originali, il libro ha conservato intatto il proprio fascino tanto da indurre l’artista
Gianni Cestari a riprodurre il registro delle 72 figure mancanti, con tecnica mista su cartone da cm.50x35, reintegrando con la propria sensibilità le parti del volume asportate a scopo commerciale. Così egli ha ridato vita al seicentesco volume del Coronelli.
Le sue immagini, scaturite da una libera suggestione e mai mimesi delle originali, “colgono nel segno e invitano a pensare: sembrano un testamento della memoria” (M.G.Tavoni). Le sue opere colloquiano con le tavole originali dell’Atlante veneto proponendo al pubblico una scelta di recupero e valorizzazione del patrimonio librario inusuale rispetto alle tradizionali metodologie: quella dell’interpretazione in chiave contemporanea.
“In una società in cui si disperdono interi patrimoni culturali senza battere ciglio, preoccuparsi di salvare
un solo libro può parere eccessivo. Ma ogni singolo libro antico è parte imprescindibile del nostro DNA culturale e questa proposta di salvataggio e valorizzazione potrà forse rappresentare un nuovo, diverso modo di operare” (G.Campanini).
Accanto ai lavori di Cestari, la mostra espone tre volumi dell’Atlante Veneto, conservati nell’Archivio Storico del Comune di Pieve di Cento e l’esemplare del Tomo I dell’Atlante Veneto che ha dato origine al progetto.
Gianni Cestari è nato a Bondeno di Ferrara, dove abita e lavora. La sua ricerca pittorica è fondata sull’affabulazione dell’immagine e del colore, fra respiro informale e rimandi figurativi.
Nella pittura si muove in equilibrio sul crinale che divide l’astrazione dalla figurazione venando entrambe di una sorta di malinconia a volte struggente a volte leggiadra, sempre poetica.
Ha tenuto esposizioni personali e ha partecipato a rassegne collettive presso gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero.
Fra queste si ricordano: a Pieve di Cento (Bologna) nel Museo d’Arte del Nocecento “G. Bargellini” e nella Pinacoteca Civica; a Ferrara nella Casa di Cultura Giorgio Cini e nella Casa di Ludovico Ariosto.
In Belgio nella Galleria Koma di Mons e nel Chateau D’Ecausinnes-Lalaing di La Louviere; in Portogallo nel Museu da Agua di Lisbona; in Gran Bretagna nell’Istituto Italiano di Cultura a Londra; in Ucraina nel Museo Etnografico di Yassinya e nel Museo d’Arte Orientale di Odessa; negli Stati Uniti nella Hanes Art Gallery di
Winston-Salem.
Vincenzo Coronelli, frate francescano (1650-1718), visse principalmente a Venezia, presso il Convento di Santa Maria Gloriosa dei Frari, dove fondò l’Accademia degli Argonauti, considerata la più antica società geografica del mondo. Cosmografo, geografo, cartografo può essere considerato uno dei più famosi costruttori di globi del XVII secolo. Non aveva ancora trent’anni quando realizzò i suoi primi due globi, uno terrestre e uno celeste, per il duca di Parma, Ranuccio II Farnese, poi andati perduti. Celebri quelli realizzati nel 1683 per il Re Sole, Luigi XIV, destinati alla Reggia di Versailles e attualmente conservati alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Da allora in poi Coronelli fu incaricato di realizzare globi di ogni dimensione dai nobili di tutta Italia ed Europa.
Instancabile poligrafo ed editore, pubblicò nel 1690 l’Atlante Veneto, in 13 tomi, primo trattato italiano di geografia generale, con pagine sui sistemi cosmografici, la costruzione di carte, le recenti scoperte geografiche, l’astronomia. Cosmografo Ufficiale della Repubblica di Venezia, affiancò alla produzione cartografica quella della prima “moderna” enciclopedia geografica, la Biblioteca Universale, purtroppo rimasta incompiuta.
Nel 1717 venne chiamato a Vienna dall’imperatore Carlo VI e nominato Commissario e direttore perpetuo del Danubio, del quale fiume studiò il corso scrivendo un trattato di idrostatica.
17
settembre 2010
Gianni Cestari – Nuovi Mondi
Dal 17 settembre al 18 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE DEL MONTE
Bologna, Via Delle Donzelle, 2, (Bologna)
Bologna, Via Delle Donzelle, 2, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì dalle 10 alle 19
Vernissage
17 Settembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore