Le opere di Gianni Franceschini realizzate per la mostra Danze rappresentano attimi creativi del corpo che nell'esprimere le emozioni si compone e ricompone attraverso flash. Ogni opera è un fermo immagine che diviene il simbolo dell'emozione del momento e permette di immedesimarsi nei personaggi, di impegnarsi di perdersi, di giocare fantasticamente con loro.
Dal complesso deriva il nucleo delle opere di Franceschini: aprire le porte a un'anima che ha colto il vero senso della vita attraverso una ricerca di gioia e fiducia in un rapporto di dialogo a due con l'universo dove il rispetto viene espresso magnificamente in ogni gesto leggero del nostro corpo: ...e lei si appoggiò leggera quello ingorava sognava sulle nuvole di un racconto d'amore danzava sicura di non cadere dimenticata.
E così la gioia e la tenacia divengono una musica interiore e la nostra vita una danza. L'autenticità, letta in ogni personaggio dipinto di Franceschini, è l'espressione di un'emozione reale e diviene pertanto baluardo della libertà che garantisce a tutti la vita, la propria ricerca interiore e una autorealizzazione che è risorsa dell'umanità e stimola alla creatività. Con i personaggi di Franceschini ci si può abbandonare “volando anche senza ali” come la danzatrice Simona Atzori che, attraverso la fiducia profonda in sè stessa e nel suo talento, può dire “Sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla questa mia felicità”. Un inno nuovo contenuto in queste opere d'arte contemporanea che attingono da desideri e sogni dell'anima profonda e vitale dell'essere umano e creativo. Dall'avanguardia cubista di Marc Chagall il pittore trae impulso a legittimare ancor più ora i voli, ora le torsioni, ora le impennate delle sue figure, delle sue forme di racconto senza alcun sacrificio della loro consistenza intrinseca che resta densa, sapida, golosa. LICIA MASSELLA