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Gianni Gangai – Allora…
Mostra personale
Comunicato stampa
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Oggi come allora
di Giorgio Zanchetti
Oggi, nella primavera inoltrata del 2009, può sembrarci strano riguardare negli occhi, con la terribile urgenza del video, quel volto di Gianni Gangai specchiato in questa ripresa del gennaio del 1996.
Qual è la distanza che ci separa da quel momento di tredici anni fa, quando Gangai ha ideato e realizzato quell’opera?
Quali presenze più pressanti hanno occupato per così tanto tempo il nostro sguardo? su che abbiamo lavorato? che cosa hanno prodotto questi nostri anni?
Le domande che si affollano — che siano queste mie o altre consimili, non importa — non sono poi così ingenue da postulare una facile risposta; ma ci obbligano a riconoscere, almeno, la necessità di sospendere per un istante il corso rapinoso del viaggio e la cronologia inafferrabile del diario, per sederci insieme su queste sedie, prender fiato e riflettere.
Neppure Gangai, quando ha realizzato il video esposto oggi alla galleria Dieci.due, ha avuto coscienza di una precisa necessità insita nell’opera, una necessità che oggi la connota strutturalmente: quella di una presa di distanza, nel tempo, lungo una scala che non poteva più essere quella abituale della settimana, del mese o dell’anno (caratteristica dell’immediata pianificazione degli eventi ordinari, degli impegni lavorativi e sociali, delle cose da farsi), ma doveva diventare quella, ben altrimenti significativa sul piano biologico ed esistenziale (o, addirittura, epocale), del decennio che ha svoltato il duemila. Il video avrebbe dovuto e potuto essere esposto, allora, in una delle molte mostre progettate e mai fatte: quella volta nell’ambito di un complesso programma di interventi paralleli messo a punto per gli spazi dell’Archivio di Nuova Scrittura di Milano.
Chiudendo quell’ipotesi di lavoro comune del 1996, non avrei potuto immaginare di scriverne adesso, dopo una così lunga sparizione, un così ostinato silenzio.
Secondo le sue misteriose ragioni, pur rimanendo sempre presente con evidenza quasi angosciosa al suo autore (che ha vagheggiato più di una volta, senza riuscirci, di racchiuderlo coerentemente entro altri percorsi espositivi), il video aspettava silenziosamente che giungesse il suo tempo. La stessa mancanza di filtri — dolorosa fin quasi all’insopportabile, fino all’esplosione del pianto o di una risata liberatoria, come rilevavano alcuni dei pochissimi amici e compagni di strada che lo videro allora —, mentre vietava al pudore di Gangai di “metter fuori” la sua opera, costituiva il lievito per un processo di maturazione più lento.
L’azione personale e reale offerta senza filtri apparenti nel video si qualificava in senso esplicitamente anticinematografico e antinarrativo, rinunciando — nonostante il discreto intercalare del montaggio con l’autoironica didascalia sonora — ad ogni costruzione ad effetto, ad ogni enfasi ritmico-temporale. La consapevolezza della ricerca accanita degli anni Sessanta e Settanta sull’identità, sullo sguardo e sul rispecchiamento delle cose nell’arte e nella coscienza individuale (da Paolini a Opalka a Nauman) era già pienamente conseguita nel lavoro del 1996; ma, paradossalmente, il suo ruolo non era quello di testimoniare allora la nostra condizione, bensì di rendere visibile a noi stessi, oggi, quanto l’urgenza di tredici anni fa sia rimasta la stessa, quanto, al di là delle apparenti innovazioni e degli stravolgimenti, il tempo della riflessione profonda e della presa di coscienza di sé sia rimasto come fisso o inalterato.
Esponendolo soltanto adesso, senza alcun reintervento di digitalizzazione né di editing, Gianni Gangai, come il protagonista de La Jetée di Chris Marker, riguarda negli occhi, con l’ineludibile astanza del video, il suo volto di “giovane autore trentottenne prossimo [alla] terza età” fissato dalla ripresa del 1996.
Ma, nella primavera avanzata del 2009, è un’opera nuova…
Oggi come allora.
09
maggio 2009
Gianni Gangai – Allora…
Dal 09 al 22 maggio 2009
arte contemporanea
Location
DIECI.DUE!
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 15.30 alle 19.00 e su appuntamento.
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 17,00 - 20,00
Autore