L’affollamento estivo sulle spiagge offre un contesto ideale per osservare da vicino i rapporti familiari che strutturano la vita di ogni siciliano. Le città si svuotano e intere famiglie si trasferiscono al mare, ricostituendosi sotto tende e ombrelloni in una specie di campeggio quotidiano. Improvvisamente si creano dei piccoli teatri in cui le generazioni si confondono o si oppongono, dove le coppie si definiscono, dove l’individuo si perde e si ritrova….
Gianni Mania sfrutta tutti gli elementi disponibili – corpi, ombrelloni, barche – per creare delle composizioni che sembrano circondare lo spettatore, coinvolgendolo nella scena teatrale che viene rappresentata.
I corpi fotografati non rispondono a nessun canone classico di bellezza. Lo sguardo di Gianni Mania è lucido, e rifiuta quella visione delle vacanze al mare che la televisione e il cinema ci propongono instancabilmente.
Gianni Mania ha scattato liberamente secondo il suo stile ironico e graffiante, simile a quello del fotografo inglese Martin Parr, ci offre delle foto che rispecchiano la complessità ricca della vita; delle immagini che sono costruite sempre con rigore, e nutrite sempre da una profonda comprensione umana.