Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giappone. L’arte del quotidiano. Manufatti mingei dalla Collezione Jeffrey Montgomery
La mostra presenta al pubblico oltre duecento opere appartenenti alla Collezione Jeffrey Montgomery, tra le più importanti raccolte di artigianato artistico giapponese al di fuori del Paese del Sol Levante.
Immagine: Maschera di cervo stilizzato (Shika men). Periodo Edo, tardo XVIII sec. Collezione Jeffrey Montgomery © Yuki Seli 2019, Courtesy Jeffrey Montgomery Collection
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 13 ottobre 2019 il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto inaugura la stagione espositiva
autunnale presentando una ricca selezione di opere provenienti dalla Collezione Jeffrey
Montgomery, internazionalmente nota per essere una delle più importanti raccolte di
artigianato artistico giapponese. Nel solco delle riflessioni su temi di ordine storico-artistico,
oltre che filosofico e sociale, sviluppati in precedenti occasioni, rivolte anche a contesti
culturali extraeuropei, il Museo si apre a un nuovo percorso di approfondimento dedicato
all’arte nel quotidiano del Giappone.
La mostra Giappone. L’arte nel quotidiano, curata da Gianna A. Mina insieme a Rossella
Menegazzo e Hans Bjarne Thomsen, presenta al pubblico oltre duecento opere appartenenti
alla Collezione Jeffrey Montgomery, tra le più importanti raccolte di artigianato artistico
giapponese al di fuori del Paese del Sol Levante. Con passione e dedizione il collezionista
svizzero-americano Jeffrey Montgomery, residente in Ticino, ha costituito sull’arco di oltre
cinquant’anni una straordinaria raccolta di manufatti unica nel suo genere per varietà e qualità,
oltre che per l’estensione temporale che copre oltre due millenni.
Il termine mingei, ripreso nel titolo della mostra, liberamente traducibile con “arte e artigianato
popolari”, fu coniato in Giappone nel 1925 dal critico d’arte e filosofo Sōetsu Yanagi (1889-1961)
per definire oggetti di uso quotidiano, realizzati a mano da anonimi artigiani, di solito in grandi
quantità, ed emblematici delle aree geografiche di provenienza. Si trattava dunque di articoli di
massa e, all’epoca della loro fabbricazione, di prezzo contenuto, prodotti tuttavia secondo
tradizione e utilizzando materiali e tecniche tramandate e interpretate.
L’esposizione rivela pertanto aspetti di un Giappone insolito, in cui una bellezza silenziosa,
indotta dall’uso, pervade la vita quotidiana. In mostra si potranno ammirare oggetti legati al
vissuto della società giapponese, e riconducibili agli ideali mingei: ceramiche per vario uso,
utensili da cucina, figure benauguranti e religiose, futonji e kimono, nonché rappresentazioni di
animali tipici della cultura giapponese e oggi noti anche attraverso la cultura dei manga o dei
disegni animati. La presentazione dei manufatti, in parte inediti, in un museo d’arte (istituzione
lontana da intenti etnografici) ne esalta l’aspetto formale ed estetico, sconosciuto o comunque
poco noto al pubblico europeo. A quest’ultimo viene infatti veicolata una nozione selettiva
dell’arte giapponese, mediata in anni recenti da esposizioni soprattutto incentrate su
espressioni artistiche “alte”, di straordinario virtuosismo e perfezione, prodotte per cerchie
aristocratiche o per un’esportazione mirata a collezionisti raffinati.
2
I manufatti in mostra, realizzati con tecniche e materiali diversi – ceramica invetriata, legno,
lacca, tessuto, bambù – sono presentati secondo criteri tematici nelle sale al primo piano, oltre
che in alcuni ambienti situati al pianterreno della casa-museo, in un inedito ma stimolante
dialogo con le opere appartenenti alla collezione della famiglia Vela.
Le varie tipologie di oggetti vengono illustrate in un articolato e ragionato percorso nel quale
funzione e valenza estetica si fondono con esiti di indubbio interesse. È precisamente nella
varietà di materiali, colori e impiego degli oggetti raccolti che risiede il fascino della Collezione
Jeffrey Montgomery. Essa è stata infatti costituita con il piacere di riunire in un insieme organico
oggetti differenti per storia e destinazione, ma al tempo stesso nell’intento di acquisire,
valorizzare e contribuire a rinnovare una tradizione secolare, ridando senso al vero rapporto
uomo-manufatto e stimolare nel contempo in coloro che ne fruiscono riflessioni su un diverso
canone di giudizio.
Questo approccio all’argomento della mostra rispecchia tematiche care al Museo Vincenzo Vela,
istituzione federale che in più occasioni negli ultimi trent’anni ha proposto mostre dedicate a
concetti quali lo sconfinamento delle categorie (nel caso specifico, tra folclore, arte e design
contemporaneo) e delle definizioni (identitarie, gerarchiche, pubbliche) in ambito culturale in
senso lato, dedicando mostre a forme d’arte lontane (quali, ad esempio, l’arte egizia letta
attraverso la grande letteratura e il collezionismo europei) o a forme espressive allora confinate
in un non meglio definito ambito delle arti applicate.
Per l’occasione il Museo pubblica un catalogo che sarà disponibile e presentato in occasione del
Simposio di studi Riconsiderando il Mingei (25-26 ottobre 2019). Riccamente illustrato, in
edizione italiana e inglese, presenta testi dei curatori oltre che di altri studiosi del campo.
La mostra è accompagnata da una serie di attività ed eventi collaterali raccolti sotto il titolo “Relazioni. Incontri di altro tipo”, nonché da un convegno organizzato in collaborazione con le
Università di Zurigo e di Milano, che offrirà l’opportunità di riflettere sul concetto di Mingei nei
suoi complessi risvolti e alla luce delle più recenti ricerche in proposito.
autunnale presentando una ricca selezione di opere provenienti dalla Collezione Jeffrey
Montgomery, internazionalmente nota per essere una delle più importanti raccolte di
artigianato artistico giapponese. Nel solco delle riflessioni su temi di ordine storico-artistico,
oltre che filosofico e sociale, sviluppati in precedenti occasioni, rivolte anche a contesti
culturali extraeuropei, il Museo si apre a un nuovo percorso di approfondimento dedicato
all’arte nel quotidiano del Giappone.
La mostra Giappone. L’arte nel quotidiano, curata da Gianna A. Mina insieme a Rossella
Menegazzo e Hans Bjarne Thomsen, presenta al pubblico oltre duecento opere appartenenti
alla Collezione Jeffrey Montgomery, tra le più importanti raccolte di artigianato artistico
giapponese al di fuori del Paese del Sol Levante. Con passione e dedizione il collezionista
svizzero-americano Jeffrey Montgomery, residente in Ticino, ha costituito sull’arco di oltre
cinquant’anni una straordinaria raccolta di manufatti unica nel suo genere per varietà e qualità,
oltre che per l’estensione temporale che copre oltre due millenni.
Il termine mingei, ripreso nel titolo della mostra, liberamente traducibile con “arte e artigianato
popolari”, fu coniato in Giappone nel 1925 dal critico d’arte e filosofo Sōetsu Yanagi (1889-1961)
per definire oggetti di uso quotidiano, realizzati a mano da anonimi artigiani, di solito in grandi
quantità, ed emblematici delle aree geografiche di provenienza. Si trattava dunque di articoli di
massa e, all’epoca della loro fabbricazione, di prezzo contenuto, prodotti tuttavia secondo
tradizione e utilizzando materiali e tecniche tramandate e interpretate.
L’esposizione rivela pertanto aspetti di un Giappone insolito, in cui una bellezza silenziosa,
indotta dall’uso, pervade la vita quotidiana. In mostra si potranno ammirare oggetti legati al
vissuto della società giapponese, e riconducibili agli ideali mingei: ceramiche per vario uso,
utensili da cucina, figure benauguranti e religiose, futonji e kimono, nonché rappresentazioni di
animali tipici della cultura giapponese e oggi noti anche attraverso la cultura dei manga o dei
disegni animati. La presentazione dei manufatti, in parte inediti, in un museo d’arte (istituzione
lontana da intenti etnografici) ne esalta l’aspetto formale ed estetico, sconosciuto o comunque
poco noto al pubblico europeo. A quest’ultimo viene infatti veicolata una nozione selettiva
dell’arte giapponese, mediata in anni recenti da esposizioni soprattutto incentrate su
espressioni artistiche “alte”, di straordinario virtuosismo e perfezione, prodotte per cerchie
aristocratiche o per un’esportazione mirata a collezionisti raffinati.
2
I manufatti in mostra, realizzati con tecniche e materiali diversi – ceramica invetriata, legno,
lacca, tessuto, bambù – sono presentati secondo criteri tematici nelle sale al primo piano, oltre
che in alcuni ambienti situati al pianterreno della casa-museo, in un inedito ma stimolante
dialogo con le opere appartenenti alla collezione della famiglia Vela.
Le varie tipologie di oggetti vengono illustrate in un articolato e ragionato percorso nel quale
funzione e valenza estetica si fondono con esiti di indubbio interesse. È precisamente nella
varietà di materiali, colori e impiego degli oggetti raccolti che risiede il fascino della Collezione
Jeffrey Montgomery. Essa è stata infatti costituita con il piacere di riunire in un insieme organico
oggetti differenti per storia e destinazione, ma al tempo stesso nell’intento di acquisire,
valorizzare e contribuire a rinnovare una tradizione secolare, ridando senso al vero rapporto
uomo-manufatto e stimolare nel contempo in coloro che ne fruiscono riflessioni su un diverso
canone di giudizio.
Questo approccio all’argomento della mostra rispecchia tematiche care al Museo Vincenzo Vela,
istituzione federale che in più occasioni negli ultimi trent’anni ha proposto mostre dedicate a
concetti quali lo sconfinamento delle categorie (nel caso specifico, tra folclore, arte e design
contemporaneo) e delle definizioni (identitarie, gerarchiche, pubbliche) in ambito culturale in
senso lato, dedicando mostre a forme d’arte lontane (quali, ad esempio, l’arte egizia letta
attraverso la grande letteratura e il collezionismo europei) o a forme espressive allora confinate
in un non meglio definito ambito delle arti applicate.
Per l’occasione il Museo pubblica un catalogo che sarà disponibile e presentato in occasione del
Simposio di studi Riconsiderando il Mingei (25-26 ottobre 2019). Riccamente illustrato, in
edizione italiana e inglese, presenta testi dei curatori oltre che di altri studiosi del campo.
La mostra è accompagnata da una serie di attività ed eventi collaterali raccolti sotto il titolo “Relazioni. Incontri di altro tipo”, nonché da un convegno organizzato in collaborazione con le
Università di Zurigo e di Milano, che offrirà l’opportunità di riflettere sul concetto di Mingei nei
suoi complessi risvolti e alla luce delle più recenti ricerche in proposito.
13
ottobre 2019
Giappone. L’arte del quotidiano. Manufatti mingei dalla Collezione Jeffrey Montgomery
Dal 13 ottobre 2019 all'otto marzo 2020
Location
MUSEO VELA
Ligornetto, Largo Vincenzo Vela, (Mendrisio)
Ligornetto, Largo Vincenzo Vela, (Mendrisio)
Vernissage
13 Ottobre 2019, ore 11.00
Curatore