Un appuntamento con la fotografia. Con la pelle delle cose. Con l’occhio vigile che racconta la vita. Ecco cosa offre la mostra fotografica Block Notes. Appunti di viaggio (aperta al pubblico dal 7 al 12 giugno 2005, dalle ore 18.30 alle 22.30 – ingresso libero) che ha preparato Gina Corradetti e che sarà presentata dalla professoressa Maria Gabriella Guglielmi, titolare della Cattedra di Storia della Fotografia, Università degli Studi di Salerno.
Una mostra pronta a far rivivere, in 45 istantanee (24x36 circa), un viaggio che ripercorre gli spazi di due città: Milano e Salerno. Due città messe a confronto. Due città vissute per frammenti; rappresentate piuttosto per particolari («Penso – è stata lei a dirlo – che oggigiorno la fotografia debba servire a cogliere quei particolari che non riusciamo più a cogliere»). Due città attorno alle quali Gina Corradetti dispiega la sua poetica fotografica. Una poetica fatta, fondamentalmente, di malinconia. Viene da pensare a quello che, a tal proposito, dice Susan Sontag: «La nostra è un’epoca nostalgica e i fotografi sono promotori attivi della nostalgia. La fotografia è un’arte elegiaca, un’arte crepuscolare. Quasi tutti i suoi soggetti, per il solo fatto di essere fotografati, sono tinti di pathos».
Gina Corradetti ricostruisce un racconto per immagini. Un racconto nel quale i luoghi (Milano e Salerno) vengono spersonalizzati.
Le sue fotografie sono veri e propri «incitamenti al fantasticare». Sono, come ha avvisato Antonello Tolve «delicatissimi sguardi meccanici tesi a trattenere brandelli di luoghi, di cose, di spazi (aperti al flusso della vita, al respiro) per raccontare e auto-celebrare la loro sensibile libertà, il loro Essere stati e, nel contempo, Essere, ancora, schegge di malinconia e caducità».