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Gioielli vertiginosi. Ada Minola e le avanguardie artistiche a Torino nel secondo dopoguerra
La mostra, curata da Paola Stroppiana, si articola in cinque sezioni e presenta per la prima volta al pubblico 120 gioielli che delineano i principali caratteri della produzione orafa di Ada Minola, focalizzandosi sulle diverse aree di influenza stilistica: dall’Art Nouveau al gioiello d’artista, dai confronti con le sculture di Giò Pomodoro e Lucio Fontana al periodo neo-barocco, dai dialoghi con le opere di Umberto Mastroianni alle influenze dell’universo estetico del geniale architetto Carlo Mollino. Ad arricchire l’esposizione anche un costante rimando a opere d’arte, disegni, libri, fotografie di repertorio che consentono una puntuale contestualizzazione storica e critica degli oggetti in mostra
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Palazzo Madama, dopo la recente esposizione dedicata a Giò Ponti, conferma una grande attenzione
per le arti applicate del XX secolo presentando dal 6 maggio al 12 settembre in Sala Atelier una
mostra sull’arte orafa e in particolare sulla personalità artistica e umana di Ada Minola (1912-1993):
poliedrica scultrice, orafa, imprenditrice, gallerista, attiva a Torino nella seconda metà del ‘900.
La mostra, curata da Paola Stroppiana, si articola in cinque sezioni e presenta per la prima volta al
pubblico 120 gioielli che delineano i principali caratteri della produzione orafa di Ada Minola,
focalizzandosi sulle diverse aree di influenza stilistica: dall’Art Nouveau al gioiello d’artista, dai
confronti con le sculture di Giò Pomodoro e Lucio Fontana al periodo neo-barocco, dai dialoghi con le
opere di Umberto Mastroianni alle influenze dell’universo estetico del geniale architetto Carlo Mollino.
Ad arricchire l’esposizione anche un costante rimando a opere d’arte, disegni, libri, fotografie di
repertorio che consentono una puntuale contestualizzazione storica e critica degli oggetti in mostra.
Vivace protagonista della borghesia torinese, che nel secondo dopoguerra si apre alle novità culturali
di respiro internazionale, Ada Minola vive un periodo felice d’incontri che segneranno
profondamente la sua ricerca artistica. Amica di Mollino, al quale commissiona gli arredi
dell’abitazione di famiglia nel 1944, frequenta gli artisti Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Umberto
Mastroianni e, alla fine degli anni ’50, conosce l’affermato critico d’arte francese Michel Tapié, con il
quale instaura una fruttuosa collaborazione e una solida amicizia. Tapié chiamerà Ada a dirigere
l’International Center of Aesthetic Research da lui fondato a Torino nel 1960.
Figlia e nipote di orafi lombardi, dall’inizio degli anni Cinquanta Ada Minola realizza i primi manufatti
in oro, argento e pietre preziose con la tecnica della fusione a cera persa. Piccoli capolavori
caratterizzati da volumetrie fiammeggianti e da un ardito trattamento della materia. I suoi gioielli
riscuotono da subito una buona fortuna critica tra i suoi contemporanei tanto che alcuni suoi esemplari
- su invito di Arnaldo e Giò Pomodoro - vengono esposti alla Triennale del 1957.
Nei due decenni successivi partecipa a numerose mostre collettive dedicate al gioiello d’autore in
diverse gallerie in Italia e all’estero, e alcuni suoi gioielli entrano in prestigiose collezioni private
italiane e internazionali come quella della gallerista americana Martha Jackson e del poeta francese
Emmanuel Looten, che li definirà in una poesia a lei dedicata “gioielli vertiginosi”.
Donna dal grande carisma, amatissima da artisti, poeti e intellettuali di cui fu musa e amica, Ada
Minola trasferisce nei suoi gioielli il grande fervore creativo da cui era circondata, riuscendo a
tradurre con originale creatività istanze e scelte formali.
In particolare, in mostra sono proposti interessanti confronti con due bracciali disegnati dall’artista
Afro, un fantasioso piatto con l’Arlecchino di Lucio Fontana e alcuni disegni - matita e china su carta -
di Giò Pomodoro, del quale è presente anche la scultura in bronzo dorato intitolata Folla del 1962 già
in collezione Minola. Le sculture in bronzo dorato di Umberto Mastroianni, amico di famiglia,
costituiscono il riferimento stilistico per orecchini e pendagli riferibili alla sua produzione degli anni
Settanta. Infine, eccezionale presenza in mostra, il tavolo disegnato espressamente per Ada da Carlo
Mollino nel 1964. Realizzato dallo scultore Gianni Fenoglio, il tavolo sembra richiamare nelle
pronunciate scanalature dell’intaglio ligneo alcuni tra i gioielli più elaborati in mostra.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi a cura di Paola Stroppiana e
un ricco apparato iconografico, realizzato grazie al prezioso contributo di Gian Enzo Sperone.
La mostra è realizzata con il fondamentale sostegno di Azimut Wealth
Management, la struttura del Gruppo Azimut, principale realtà indipendente
del risparmio gestito in Italia, dedicata alla clientela più importante per
complessità e patrimoni.
per le arti applicate del XX secolo presentando dal 6 maggio al 12 settembre in Sala Atelier una
mostra sull’arte orafa e in particolare sulla personalità artistica e umana di Ada Minola (1912-1993):
poliedrica scultrice, orafa, imprenditrice, gallerista, attiva a Torino nella seconda metà del ‘900.
La mostra, curata da Paola Stroppiana, si articola in cinque sezioni e presenta per la prima volta al
pubblico 120 gioielli che delineano i principali caratteri della produzione orafa di Ada Minola,
focalizzandosi sulle diverse aree di influenza stilistica: dall’Art Nouveau al gioiello d’artista, dai
confronti con le sculture di Giò Pomodoro e Lucio Fontana al periodo neo-barocco, dai dialoghi con le
opere di Umberto Mastroianni alle influenze dell’universo estetico del geniale architetto Carlo Mollino.
Ad arricchire l’esposizione anche un costante rimando a opere d’arte, disegni, libri, fotografie di
repertorio che consentono una puntuale contestualizzazione storica e critica degli oggetti in mostra.
Vivace protagonista della borghesia torinese, che nel secondo dopoguerra si apre alle novità culturali
di respiro internazionale, Ada Minola vive un periodo felice d’incontri che segneranno
profondamente la sua ricerca artistica. Amica di Mollino, al quale commissiona gli arredi
dell’abitazione di famiglia nel 1944, frequenta gli artisti Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Umberto
Mastroianni e, alla fine degli anni ’50, conosce l’affermato critico d’arte francese Michel Tapié, con il
quale instaura una fruttuosa collaborazione e una solida amicizia. Tapié chiamerà Ada a dirigere
l’International Center of Aesthetic Research da lui fondato a Torino nel 1960.
Figlia e nipote di orafi lombardi, dall’inizio degli anni Cinquanta Ada Minola realizza i primi manufatti
in oro, argento e pietre preziose con la tecnica della fusione a cera persa. Piccoli capolavori
caratterizzati da volumetrie fiammeggianti e da un ardito trattamento della materia. I suoi gioielli
riscuotono da subito una buona fortuna critica tra i suoi contemporanei tanto che alcuni suoi esemplari
- su invito di Arnaldo e Giò Pomodoro - vengono esposti alla Triennale del 1957.
Nei due decenni successivi partecipa a numerose mostre collettive dedicate al gioiello d’autore in
diverse gallerie in Italia e all’estero, e alcuni suoi gioielli entrano in prestigiose collezioni private
italiane e internazionali come quella della gallerista americana Martha Jackson e del poeta francese
Emmanuel Looten, che li definirà in una poesia a lei dedicata “gioielli vertiginosi”.
Donna dal grande carisma, amatissima da artisti, poeti e intellettuali di cui fu musa e amica, Ada
Minola trasferisce nei suoi gioielli il grande fervore creativo da cui era circondata, riuscendo a
tradurre con originale creatività istanze e scelte formali.
In particolare, in mostra sono proposti interessanti confronti con due bracciali disegnati dall’artista
Afro, un fantasioso piatto con l’Arlecchino di Lucio Fontana e alcuni disegni - matita e china su carta -
di Giò Pomodoro, del quale è presente anche la scultura in bronzo dorato intitolata Folla del 1962 già
in collezione Minola. Le sculture in bronzo dorato di Umberto Mastroianni, amico di famiglia,
costituiscono il riferimento stilistico per orecchini e pendagli riferibili alla sua produzione degli anni
Settanta. Infine, eccezionale presenza in mostra, il tavolo disegnato espressamente per Ada da Carlo
Mollino nel 1964. Realizzato dallo scultore Gianni Fenoglio, il tavolo sembra richiamare nelle
pronunciate scanalature dell’intaglio ligneo alcuni tra i gioielli più elaborati in mostra.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi a cura di Paola Stroppiana e
un ricco apparato iconografico, realizzato grazie al prezioso contributo di Gian Enzo Sperone.
La mostra è realizzata con il fondamentale sostegno di Azimut Wealth
Management, la struttura del Gruppo Azimut, principale realtà indipendente
del risparmio gestito in Italia, dedicata alla clientela più importante per
complessità e patrimoni.
05
maggio 2016
Gioielli vertiginosi. Ada Minola e le avanguardie artistiche a Torino nel secondo dopoguerra
Dal 05 maggio al 12 settembre 2016
design
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE ANTICA – PALAZZO MADAMA
Torino, Piazza Castello, (Torino)
Torino, Piazza Castello, (Torino)
Orario di apertura
lun-mer-gio-ven 10-18; sab 11-19; dom 10-19. Chiuso il martedì. La biglietteria chiude un’ora prima
Vernissage
5 Maggio 2016, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore