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Giorgio Bonelli – Opere 1966-1986
quasi quaranta opere tra dipinti, acquarelli, disegni e ceramiche
Comunicato stampa
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“Era, così, pittore e pittura in ogni occasione, in ogni momento di vita. Lo era nei vestiti, nelle case che sceglieva, nei cibi che mangiava.
Cercava di “abitare i quadri”, più che “fare i quadri”. E costruiva in questa direzione il suo stare al mondo. Ci ricordiamo le sue case dalle mille gabbie, il suo tucano, le sue automobili pop, il suo studio-icona. Ci ricordiamo come raccontava una mostra che non avrebbe mai fatto, i particolari, quasi maniacali, che arrivava a progettare”. Nico Orengo, 1986
La mostra Giorgio Bonelli. Opere 1966-1986, al Castello di Rivara, raccoglie quasi quaranta opere tra dipinti, acquarelli, disegni e ceramiche.
Dedicata a Giorgio Bonelli, a circa vent’anni dalla sua morte, la mostra - come scrive nel suo testo Francesco Poli - “non ha un carattere nostalgico e commemorativo e neanche, principalmente, un’intenzione di recupero storico-critico della sua opera. È stata organizzata soprattutto per verificare e dimostrare, se possibile, l’attualità di una pittura di singolare qualità e freschezza (...)”.
Nata da un’iniziativa che vede insieme, oltre al Castello di Rivara, collezionisti, galleristi e amici dell’artista, l’esposizione documenta vent’anni della sua attività di ricerca, con opere a partire dalla metà degli anni sessanta (Fido, 1967, The Fortune-Teller, 1968, Lolita, 1969) sino all’ultima produzione degli anni ottanta (documentata, oltre che dai dipinti, da una serie di ceramiche). Alla visione delle opere si intreccia la visione dei materiali documentari (fotografie, cataloghi, corrispondenza) in parte esposti e in parte pubblicati in Album Bonelli, una rivista che, oltre a illustrare le opere in mostra, intreccia testi, lettere, letture critiche e istantanee proponendone la lettura in parallelo.
Parte di questo materiale costituisce il Fondo Giorgio Bonelli, recentemente entrato a far parte dell’Archivio del Castello di Rivara. Attualmente sottoposto a un progetto di ordinamento sistematico, finalizzato alla consultazione, l’Archivio raccoglie i documenti prodotti nel corso dei quasi quarant’anni di attività espositiva di Franz Paludetto e si configura, fin d’ora, come Archivio “ospitale”, aperto cioè ad accogliere, ordinare e conservare aggregati documentari di particolare interesse. Questa apertura intende rappresentare non tanto un territorio fisico quanto piuttosto la geografia dinamica delle relazioni, degli incontri e degli scambi che dà luogo alle regioni di attività e di produzione della conoscenza contemporanea sul territorio. Intende dunque valorizzare accanto ai sodalizi quotidiani e duraturi che fondano il lavoro artistico, anche le concomitanze e il correre in parallelo degli eventi.
La compresenza al Castello, durante i mesi di novembre e dicembre, delle mostre di Giorgio Bonelli e di Aldo Mondino è uno di questi casi. Nel raccontare a un amico del recente trasferimento a Torino, Giorgio Bonelli scrive infatti in una lettera del 1965: “Ora divido lo studio in via Arsenale con il pittore Mondino di cui ti avevo parlato (“Dov’è il lupo”) ricordi?”
Ci è piaciuto pensare che queste due mostre potessero riaprire dopo tanti anni uno spazio di condivisione, al di là dei percorsi differenti e nonostante l’assenza dei due artisti.
La mostra Giorgio Bonelli. Opere 1966-1986 e Album Bonelli, sono state realizzate grazie alla disponibilità di numerosi collezionisti e grazie al contributo di Italcar, Electric Car, Rivalta Torinese e di F.lli Gancia, Canelli.
Il progetto grafico di Album Bonelli è stato realizzato da ZEBRA, Torino
Cercava di “abitare i quadri”, più che “fare i quadri”. E costruiva in questa direzione il suo stare al mondo. Ci ricordiamo le sue case dalle mille gabbie, il suo tucano, le sue automobili pop, il suo studio-icona. Ci ricordiamo come raccontava una mostra che non avrebbe mai fatto, i particolari, quasi maniacali, che arrivava a progettare”. Nico Orengo, 1986
La mostra Giorgio Bonelli. Opere 1966-1986, al Castello di Rivara, raccoglie quasi quaranta opere tra dipinti, acquarelli, disegni e ceramiche.
Dedicata a Giorgio Bonelli, a circa vent’anni dalla sua morte, la mostra - come scrive nel suo testo Francesco Poli - “non ha un carattere nostalgico e commemorativo e neanche, principalmente, un’intenzione di recupero storico-critico della sua opera. È stata organizzata soprattutto per verificare e dimostrare, se possibile, l’attualità di una pittura di singolare qualità e freschezza (...)”.
Nata da un’iniziativa che vede insieme, oltre al Castello di Rivara, collezionisti, galleristi e amici dell’artista, l’esposizione documenta vent’anni della sua attività di ricerca, con opere a partire dalla metà degli anni sessanta (Fido, 1967, The Fortune-Teller, 1968, Lolita, 1969) sino all’ultima produzione degli anni ottanta (documentata, oltre che dai dipinti, da una serie di ceramiche). Alla visione delle opere si intreccia la visione dei materiali documentari (fotografie, cataloghi, corrispondenza) in parte esposti e in parte pubblicati in Album Bonelli, una rivista che, oltre a illustrare le opere in mostra, intreccia testi, lettere, letture critiche e istantanee proponendone la lettura in parallelo.
Parte di questo materiale costituisce il Fondo Giorgio Bonelli, recentemente entrato a far parte dell’Archivio del Castello di Rivara. Attualmente sottoposto a un progetto di ordinamento sistematico, finalizzato alla consultazione, l’Archivio raccoglie i documenti prodotti nel corso dei quasi quarant’anni di attività espositiva di Franz Paludetto e si configura, fin d’ora, come Archivio “ospitale”, aperto cioè ad accogliere, ordinare e conservare aggregati documentari di particolare interesse. Questa apertura intende rappresentare non tanto un territorio fisico quanto piuttosto la geografia dinamica delle relazioni, degli incontri e degli scambi che dà luogo alle regioni di attività e di produzione della conoscenza contemporanea sul territorio. Intende dunque valorizzare accanto ai sodalizi quotidiani e duraturi che fondano il lavoro artistico, anche le concomitanze e il correre in parallelo degli eventi.
La compresenza al Castello, durante i mesi di novembre e dicembre, delle mostre di Giorgio Bonelli e di Aldo Mondino è uno di questi casi. Nel raccontare a un amico del recente trasferimento a Torino, Giorgio Bonelli scrive infatti in una lettera del 1965: “Ora divido lo studio in via Arsenale con il pittore Mondino di cui ti avevo parlato (“Dov’è il lupo”) ricordi?”
Ci è piaciuto pensare che queste due mostre potessero riaprire dopo tanti anni uno spazio di condivisione, al di là dei percorsi differenti e nonostante l’assenza dei due artisti.
La mostra Giorgio Bonelli. Opere 1966-1986 e Album Bonelli, sono state realizzate grazie alla disponibilità di numerosi collezionisti e grazie al contributo di Italcar, Electric Car, Rivalta Torinese e di F.lli Gancia, Canelli.
Il progetto grafico di Album Bonelli è stato realizzato da ZEBRA, Torino
20
novembre 2005
Giorgio Bonelli – Opere 1966-1986
Dal 20 novembre al 30 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA – CASTELLO DI RIVARA
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Orario di apertura
sabato/domenica 10-18.30 o su appuntamento
Vernissage
20 Novembre 2005, ore 12
Autore
Curatore
Sono la vedova di Kikki Matta. Ho perso il catalogo della mostra di Bonelli. Vorrei averne una copia. Vorrei anche sapere se avete qualche sua opera da vendere
Cordiali saluti,
Claudia Allasia
Buongiorno Claudia,
Sono Mario Demichelis un vecchio amico di Kikki e Giorgio, non so se ho il catalogo se lo trovo te lo do volentieri
Se cerchi opere ti posso dare una dritta.
Mario
Grazie mille! Come ti trovo? Scrivimi una mail!
la mia mail è claudia.allasia@gmail.com