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Giorgio Carluccio / Lucio Pedotti / Alessandro Pedrini – LA REALTÀ DEL SOGNO
In tutti e tre i casi balza agli occhi, prepotentemente, un approccio nei confronti della rappresentazione della realta’, tuttavia si galleggia in un mondo immaginario, concreto, tangibile, ben delineato, credibile, eppure sospeso, rarefatto, ineffabile, riemerso, da un’aura onirica e irreale.
Comunicato stampa
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Innanzitutto balza agli occhi, prepotentemente, un approccio nei confronti della rappresentazione della realta’, da parte di tutti e tre questi artisti, che potremmo definire spiccatamente “iconico” dal punto di vista della sintesi formale e decisamente “noumenico” dal punto di vista della rielaborazione intellettuale: ossia, per intenderci, ci presentano una realta’ raffigurata attraverso una netta stilizzazione delle linee e delle forme e intesa come essenza, come pensiero, “sub specie aeternitatis”. E certo le due cose si tengono e paiono anzi l’una la logica e diretta conseguenza dell’altra.
Poi, a voler ulteriormente indagare, potremo notare che il tipo di “pensiero” che soggiace all’opera di costoro è del tutto particolare: un pensiero, per cosi’ dire, “magico”, onirico, stralunato, sottilmente deformante. Un pensiero in cui ragione e delirio si confondono, si fondono. Come nei sogni dove, sospeso il principio di non contraddizione, la logica con le sue regole convive con le piu’ assurde e irreali visioni.
Accanto alle somiglianze è opportuno però sottolineare anche come i tre artisti si distinguano per alcune non irrilevanti sfumature. E soprattutto per i relativi orizzonti di riferimento culturali e artistici.
Lucio Pedotti e Alessandro Pedrini infatti praticano una pittura che si potrebbe definire “Astratta Metafisica”: inventano paesaggi iperuranici popolati da forme e figure geometriche. Le tinte sono lievi, soffuse. L’atmosfera incantata. Più essenziale la composizione in Pedrini, più articolata e a tratti barocca in Pedotti. In Carluccio invece le forme molto vagamente antropomorfe o le figure evocate sono realizzate in materiali naturali come ferro e terracotta, con una stilizzazione “selvaggia” e vagamente archetipica che puo’ far pensare all’arte primitiva ed affonda le sue radici nel Surrealismo.
In tutti e tre i casi tuttavia si galleggia in un mondo immaginario, concreto, tangibile, ben delineato, credibile, eppure sospeso, rarefatto, ineffabile, riemerso, da un’aura onirica e irreale: una realtà fatta di sogno. C.v.d.
Virgilio Patarini
Poi, a voler ulteriormente indagare, potremo notare che il tipo di “pensiero” che soggiace all’opera di costoro è del tutto particolare: un pensiero, per cosi’ dire, “magico”, onirico, stralunato, sottilmente deformante. Un pensiero in cui ragione e delirio si confondono, si fondono. Come nei sogni dove, sospeso il principio di non contraddizione, la logica con le sue regole convive con le piu’ assurde e irreali visioni.
Accanto alle somiglianze è opportuno però sottolineare anche come i tre artisti si distinguano per alcune non irrilevanti sfumature. E soprattutto per i relativi orizzonti di riferimento culturali e artistici.
Lucio Pedotti e Alessandro Pedrini infatti praticano una pittura che si potrebbe definire “Astratta Metafisica”: inventano paesaggi iperuranici popolati da forme e figure geometriche. Le tinte sono lievi, soffuse. L’atmosfera incantata. Più essenziale la composizione in Pedrini, più articolata e a tratti barocca in Pedotti. In Carluccio invece le forme molto vagamente antropomorfe o le figure evocate sono realizzate in materiali naturali come ferro e terracotta, con una stilizzazione “selvaggia” e vagamente archetipica che puo’ far pensare all’arte primitiva ed affonda le sue radici nel Surrealismo.
In tutti e tre i casi tuttavia si galleggia in un mondo immaginario, concreto, tangibile, ben delineato, credibile, eppure sospeso, rarefatto, ineffabile, riemerso, da un’aura onirica e irreale: una realtà fatta di sogno. C.v.d.
Virgilio Patarini
13
ottobre 2012
Giorgio Carluccio / Lucio Pedotti / Alessandro Pedrini – LA REALTÀ DEL SOGNO
Dal 13 al 24 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
PALAZZO ZENOBIO – COLLEGIO ARMENO
Venezia, Dorsoduro, 2596, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2596, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a domenica 11- 18
Vernissage
13 Ottobre 2012, ore 18.00
Autore
Curatore