Per l’allestimento della mostra è stato fondamentale rispettare la regola di base che impone un dialogo costante tra i reperti custoditi all'interno del museo e le opere delle esposizioni temporanee. Per questo motivo la scelta è ricaduta su Giorgio Celiberti, famoso in tutto il mondo per le sue pitture e sculture, che già nel 1975 con la serie di opere nota come Muri Antropomorfi, cominciò a riflettere sui reperti delle necropoli paleocristiane, romaniche e longobarde.

Saranno esposti alcuni affreschi dal ciclo dei “muri” alternati da terrecotte policrome, mentre nei mobili espositori di ognuna delle sale verrà inserita una serie di piccole sculture e gioielli realizzata da Celiberti che si confonderà con i reperti del museo. Sui tavoli centrali del museo verranno inserite alcune piccole opere del maestro in marmo e in bronzo dalla patina molto marcata per creare un contrasto evidente tra il vecchio e il nuovo.
In prossimità delle vetrate che guardano sull’anfiteatro saranno collocati alcuni cippi e stele sia in legno che in metallo caratteristici dell’opera scultorea di Celiberti.
I visitatori della mostra resteranno sicuramente colpiti dalla stele che verrà posizionata nella Tomba di Ummidia Quadratilla, un’installazione che considerata la location sarà molto suggestiva.
Particolare attenzione è stata data al rapporto con l'esterno, sia per quanto riguarda il piazzale di ingresso al museo dove saranno esposte alcune stele, sia nei punti di vista che affacciano verso l’anfiteatro.
La mostra sarà indubbiamente interessante, perché rappresentativa del lavoro del maestro e ben inserita nel contesto museale, anche in relazione alle “assonanze” di materiali, colori e forme tra i reperti e le opere inserite.
Infine, considerato anche il dialogo con lo spazio esterno, si viene a configurare un completo percorso di approfondimento del lavoro di Giorgio Celiberti, attraverso l'osservazione di opere tra le più rappresentative del maestro nella sua lunga ricerca.