Giorgio Fersini prosegue il suo trentennale percorso artistico con questa esposizione in cui presenta anche lavori recentissimi nei quali si rivela a prima vista l’evoluzione del tratto, avendo l’artista adottato un tipo d’espressione quasi arcaica, segni e tracce sull’intonaco ancora fresco, improbabili reperti archeologici, testimonianze di un passaggio che attingono alla memoria genetica della percezione intuitiva. Tutto ciò recupera il vissuto, dimostrando una sensibilità creativa che gli deriva dall’espe-rienza di paesaggista acuto e capace e si fa sollecitazione di un lavoro complesso che lo accompagna insieme all’umiltà del dipingere, dote che lo pone da sempre in sicuro vantaggio.

La sua terra è l’estrema propaggine della penisola salentina, la Puglia meridionale, terra di luci forti e contrasti decisi, terra di ulivi secolari, simbolo di dignità e forza con i quali l’artista intreccia le sue radici e ne esalta la plasticità particolarissima.

Un impegno, quello di Fersini, che si muove nell’ambito di una pittura coltivata e moderna, che va considerata, a pieno titolo, voce autentica e genuina dell’arte di oggi.