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Giorgio Luppatelli – Freon
La mostra presenta lavori video di Giorgio Luppatelli
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 14 aprile 2007 presso SPAZIOLELUNE di Modena, la mostra personale di Giorgio Lupattelli, artista umbro alla prima mostra interamente dedicata alla produzione video, principale risorsa per i suoi grandi dipinti già esposti in importanti gallerie ed istituzioni nazionali.
L’opera di Lupattelli si caratterizza per un’attenta osservazione del mondo filtrata dai moderni mezzi di comunicazione. L’autore s’impossessa della storia e degli usi e costumi dell'umanità, facendo una sorta di "zapping" nella moda, nel cinema, nella televisione, nella pubblicità, nella musica, nella religione e nella scienza. La sua riflessione verte principalmente sulla tendenza dell’uomo contemporaneo alla manipolazione genetica e quindi alla resistenza della vita alla morte.
Il titolo della mostra, Freon, si riferisce a quella famiglia di gas derivati dal metano che hanno trovato largo impiego nell’industria del freddo, come fluidi del ciclo frigorifero. Il freon abbassa la temperatura favorendo la conservazione degli alimenti, così come le vicende della vita rallentando l’inevitabilità della morte. Freon come metafora dell’esistenza, ma anche come titolo del video principale della mostra, proiettato al centro dello spazio espositivo (2003-05 – 11’ minuti) . Il video inizia con una partita a scacchi con la morte tratta dal film Il settimo sigillo di Ingmar Bergman: “voglio sapere fin a che punto saprò resistere e se dando scacco alla morte avrò salva la vita”, dice il predestinato. Un susseguirsi d’immagini “rubate” dai mezzi di comunicazione della nostra società, dove ricorrente è la sequenza del surfista che cavalca l’onda in perfetto equilibrio così come le nostre vite corrono su di un filo sottilissimo. L’arte, come il freon, ci permette di resistere al tempo. Dove c’è acqua c’è vita. Dove c’è vita c’è resistenza alla morte.
Al video principale, sintesi della poetica dell’artista, se ne affiancano due più recenti: Delta Esse Maggiore di Zero (2005 – 6’ minuti) e Couleurs (2006 – 12’ minuti). Il primo video prende il nome dalla formula del 2° principio della termodinamica (ΔS>0), che si fonda sull’introduzione di una nuova funzione di stato, l’entropia, cioè tendenza di un sistema fisico (o più in generale dell’universo) al caos, al disordine, all’autodistruzione. Couleurs, invece, propone in versione video la nota poesia di associazioni multiple ed inconscie di Arthur Rimbaud, intitolata Vocali (Voyelles - 1872). “A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali / Io dirò un giorno le vostre origini segrete”. L'associazione fra suoni e colori viene presentata da Rimbaud come paradigma, come base oggettiva per svelare l’infinita profondità della lingua ed essa viene ora estesa da Lupattelli a sequenze di immagini e musica, ricavandone una sorta di videoclip.
La mostra è realizzata in collaborazione con Associazione Culturale Betta Frigieri.
L’opera di Lupattelli si caratterizza per un’attenta osservazione del mondo filtrata dai moderni mezzi di comunicazione. L’autore s’impossessa della storia e degli usi e costumi dell'umanità, facendo una sorta di "zapping" nella moda, nel cinema, nella televisione, nella pubblicità, nella musica, nella religione e nella scienza. La sua riflessione verte principalmente sulla tendenza dell’uomo contemporaneo alla manipolazione genetica e quindi alla resistenza della vita alla morte.
Il titolo della mostra, Freon, si riferisce a quella famiglia di gas derivati dal metano che hanno trovato largo impiego nell’industria del freddo, come fluidi del ciclo frigorifero. Il freon abbassa la temperatura favorendo la conservazione degli alimenti, così come le vicende della vita rallentando l’inevitabilità della morte. Freon come metafora dell’esistenza, ma anche come titolo del video principale della mostra, proiettato al centro dello spazio espositivo (2003-05 – 11’ minuti) . Il video inizia con una partita a scacchi con la morte tratta dal film Il settimo sigillo di Ingmar Bergman: “voglio sapere fin a che punto saprò resistere e se dando scacco alla morte avrò salva la vita”, dice il predestinato. Un susseguirsi d’immagini “rubate” dai mezzi di comunicazione della nostra società, dove ricorrente è la sequenza del surfista che cavalca l’onda in perfetto equilibrio così come le nostre vite corrono su di un filo sottilissimo. L’arte, come il freon, ci permette di resistere al tempo. Dove c’è acqua c’è vita. Dove c’è vita c’è resistenza alla morte.
Al video principale, sintesi della poetica dell’artista, se ne affiancano due più recenti: Delta Esse Maggiore di Zero (2005 – 6’ minuti) e Couleurs (2006 – 12’ minuti). Il primo video prende il nome dalla formula del 2° principio della termodinamica (ΔS>0), che si fonda sull’introduzione di una nuova funzione di stato, l’entropia, cioè tendenza di un sistema fisico (o più in generale dell’universo) al caos, al disordine, all’autodistruzione. Couleurs, invece, propone in versione video la nota poesia di associazioni multiple ed inconscie di Arthur Rimbaud, intitolata Vocali (Voyelles - 1872). “A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali / Io dirò un giorno le vostre origini segrete”. L'associazione fra suoni e colori viene presentata da Rimbaud come paradigma, come base oggettiva per svelare l’infinita profondità della lingua ed essa viene ora estesa da Lupattelli a sequenze di immagini e musica, ricavandone una sorta di videoclip.
La mostra è realizzata in collaborazione con Associazione Culturale Betta Frigieri.
14
aprile 2007
Giorgio Luppatelli – Freon
Dal 14 aprile al 06 maggio 2007
arte contemporanea
Location
SPAZIOLELUNE
Modena, Via Staffette Partigiane, 31, (Modena)
Modena, Via Staffette Partigiane, 31, (Modena)
Biglietti
con tessera associativa (1 euro)
Vernissage
14 Aprile 2007, ore 18.30
Autore
Curatore