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Giorgio Ortona – Tangenziale Est
Per il mese di marzo l’opera esposta è Tangenziale Est (2005, olio su tavola cm 52 x 120) di Giorgio Ortona, autore profondamente legato alla rappresentazione della città, e in particolare della periferia storica romana narrata e filmata da Pasolini e Rossellini
Comunicato stampa
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Lo studio 137-3 è lo studio di Lorenzo Canova, professore associato di storia dell'arte contemporanea, presso il Dipartimento di Scienze Umane, Storiche e Sociali (terzo piano, secondo edificio polifunzionale, stanza 137-3, ex biblioteca SEGES) dell'Università del Molise a Campobasso. Studio 137-3 presenta periodicamente, sulla sua parete principale, l'opera di un artista delle ultime generazioni.
Per il mese di marzo l’opera esposta è Tangenziale Est (2005, olio su tavola cm 52 x 120) di Giorgio Ortona, autore profondamente legato alla rappresentazione della città, e in particolare della periferia storica romana narrata e filmata da Pasolini e Rossellini, in opere dove l’artista è riuscito a condensare il nucleo antico di intonaco, di asfalto e di calore, il chiarore denso e impastato che fonde i palazzi e le strade in un manto polveroso di luce. Il viaggio del pittore è recentemente giunto ad una svolta, ad un punto cruciale di trasformazione che vede la sua opera sospesa tra una figurazione rigorosa e ineccepibile e la sua possibile negazione, tra la tentazione di riprodurre la realtà attraverso una rappresentazione minuziosa e inflessibile e la volontà di ricordare allo spettatore che la pittura è sempre una parafrasi concettuale di quello che ci appare. Le grandi prospettive metropolitane, le scene negli interni e gli stessi autoritratti dell’artista subiscono così dei cortocircuiti improvvisi, denunciano la presenza incongrua di elementi che si insinuano nel tessuto delle immagini, ne interrompono la fluidità, alterano il loro scorrimento e aboliscono la loro plausibilità visiva generando un sentimento di incertezza, un allarme strisciante che mette in guardia lo spettatore dalle sicurezze della percezione e della coscienza. Ortona, a tal fine, utilizza cancellazioni e inserti geometrici, rettangoli, macchie e sovrapposizioni concepiti forse come “filtri” tra lo spazio fittizio del dipinto e il nostro mondo, come un’intersezione temporale tra la figurazione e la nostra visione, sospesa volutamente dall’artista in una condizione di dubbio e di crisi latente. Il supporto della pittura diviene così il terreno per un’analisi serrata dei meccanismi linguistici della riconoscibilità, in una rappresentazione sospesa che lascia allo spettatore il compito di ricomporre e completare il volto interrotto dell’immagine, il mosaico composito e difforme di una città rivelata nel suo corpo vitale, nella sua essenza che la rende il centro e il terreno di scontro delle mutazioni della contemporaneità.
Giorgio Ortona è nato a Tripoli nel 1960, vive a Roma.
Per il mese di marzo l’opera esposta è Tangenziale Est (2005, olio su tavola cm 52 x 120) di Giorgio Ortona, autore profondamente legato alla rappresentazione della città, e in particolare della periferia storica romana narrata e filmata da Pasolini e Rossellini, in opere dove l’artista è riuscito a condensare il nucleo antico di intonaco, di asfalto e di calore, il chiarore denso e impastato che fonde i palazzi e le strade in un manto polveroso di luce. Il viaggio del pittore è recentemente giunto ad una svolta, ad un punto cruciale di trasformazione che vede la sua opera sospesa tra una figurazione rigorosa e ineccepibile e la sua possibile negazione, tra la tentazione di riprodurre la realtà attraverso una rappresentazione minuziosa e inflessibile e la volontà di ricordare allo spettatore che la pittura è sempre una parafrasi concettuale di quello che ci appare. Le grandi prospettive metropolitane, le scene negli interni e gli stessi autoritratti dell’artista subiscono così dei cortocircuiti improvvisi, denunciano la presenza incongrua di elementi che si insinuano nel tessuto delle immagini, ne interrompono la fluidità, alterano il loro scorrimento e aboliscono la loro plausibilità visiva generando un sentimento di incertezza, un allarme strisciante che mette in guardia lo spettatore dalle sicurezze della percezione e della coscienza. Ortona, a tal fine, utilizza cancellazioni e inserti geometrici, rettangoli, macchie e sovrapposizioni concepiti forse come “filtri” tra lo spazio fittizio del dipinto e il nostro mondo, come un’intersezione temporale tra la figurazione e la nostra visione, sospesa volutamente dall’artista in una condizione di dubbio e di crisi latente. Il supporto della pittura diviene così il terreno per un’analisi serrata dei meccanismi linguistici della riconoscibilità, in una rappresentazione sospesa che lascia allo spettatore il compito di ricomporre e completare il volto interrotto dell’immagine, il mosaico composito e difforme di una città rivelata nel suo corpo vitale, nella sua essenza che la rende il centro e il terreno di scontro delle mutazioni della contemporaneità.
Giorgio Ortona è nato a Tripoli nel 1960, vive a Roma.
01
marzo 2006
Giorgio Ortona – Tangenziale Est
Dal primo al 31 marzo 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO 137-3
Campobasso, Via Francesco De Sanctis, (Campobasso)
Campobasso, Via Francesco De Sanctis, (Campobasso)
Vernissage
1 Marzo 2006, ore 17.30
Sito web
www.giorgioortona.com
Autore
Curatore